Case, case, case

Ho tappezzato Padova di annunci - da qui all'università e sulla strada del ritorno che passa dalla mensa, su ogni fermata del bus, su ogni palo della luce, ci sono io. Ne ho appesi 48 e devo ancora andare a metterli negli istituti!
Nonostante questo, sono nei casini. Non so cosa farò, come sarà la situazione qui, visto che gli stronzi fan di tutto pur di non darmi la doppia. La sensazione di non avere controllo è orribile.

In una nota più allegra/spaventosa - ho letto "diario di una schizofrenica", su un caso (Renée) in cura da una analista (Margaret Sechehaye). Riporto uno stralcio autobiografico della paziente, che fa capire quanto la schizofrenia sia orribile per l'uomo:
"Ero molto infelice poiché mi sentivo diminuire di età ed il Sistema voleva ridurmi a nulla. Nello stesso tempo in cui diminuivo di corpo e di età, mi accorsi di avere nove secoli; ma non mi sentivo affatto vecchia, poiché per me avere nove secoli significava non essere ancora nata. Mi sentivo inoltre sempre più colpevole e criminale e la mia punizione consisteva nell'avere le mani trasformate in zampe di gatto. Avevo quindi una paura terribile delle mie mani e sentivo che mi sarei presto completamente trasformata in un gatto famelico, vagante tra i cimiteri e costretto a divorare resti di cadavere in decomposizione."

Ma ancora una volta sono orrificato, di più, da cosa possa arrivare a fare una analista (in questo caso credo di impostazione Kleiniana - si riconosce perché invece che di peni parla di seni). La skizo le si mette in braccio e le chiede di allattarla al seno e lei, invece di dire "non è il caso, questa è una relazione paziente-terapeuta", prende pezzetti di mela e la 'allatta simbolicamente'. Sono io perverso a vedere qualcosa di intensamente morboso in questo rapporto? Per non parlare quando l'analista fa INIEZIONI DI MORFINA SU RICHIESTA per 'simulare' IL RITORNO NELL'UTERO MATERNO. Ma dico, scherziamo? Sempre detto che gli psico-analisti sono pazzi. Io avrei internato lei... Così ora sto leggendo "il caso Marilyn M. e altri disastri della psicoanalisi", e mi sto facendo quattro risate. Ne ho letto dieci pagine in libreria, ipnotizzato da come l'autore stesse massacrando il caso del piccolo Hans (cosa che poi avevo già fatto io stesso :D). Consigliato. Soprattutto ai freudiani!

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