Oggi ho fatto un sogno... molto, molto particolare. Ho passato un po' a rifletterci, perché dipinge a tinte forti la mia condizione attuale, e come percepisco il mondo in questo momento. In genere tendo a non dire quello che mi passa per la testa, ma ci rimugino da un po' e bene o male chi passa da questo blog sa di cosa sto parlando.

...ambientazione: campus universitario, pieno di giovani studenti e studentesse, ridente e solare. Ma un giorno cominciano a circolare voci bizzarre, contraddittorie... qualcuno dice che è stata 'fatta una burla', qualcuno che c'è stata un'espulsione, qualcuno che ci sono fantasmi, qualcuno che è stato commesso un crimine. Se ne parla per qualche giorno, poi l'interesse scema e le voci svaniscono.
Quello che nessuno vede, è che c'è una ragazza morta all'entrata di una delle facoltà.
Ogni giorno studenti e studentesse passano e NON VEDONO la ragazza, piena di ferite e rivoli di sangue, i vestiti logori e stracciati, lo sguardo vitreo. Una sola persona se ne interessa: un giovane giornalista del gazzettino universitario, dipinto come una figura ammirevole nel sogno, che voleva utilizzare la storia per "toccare" senza "sconvolgere", cercando di non profittare della situazione e fare semplice giornalismo sensazionalistico. Il sogno segue un po' la sua decisione su come fare la foto, mentre spiega come mai non voglia sfruttare al 100% l'effetto che la notizia potrebbe avere.
...e finisce lì: il giornalista fa la foto che voleva, l'articolo viene pubblicato ma non avvengono reazioni, e lo stesso ragazzo si disinteressa del cadavere, che peraltro nessuno porta via (e lui non lo segnala).

...notte. Si scopre all'improvviso che la ragazza è ancora viva. Di giorno, il suo sguardo è assente e lei rimane immobile. Di notte, OGNI NOTTE, si fa forza con voce flebile. "devi andare da lei... alzati, alzati... non puoi arrenderti ora, non così... devi andare da lei, non è ancora finita... ti prego alzati... non morire".
Passano notti, giorni, settimane. Nessuno porta via il corpo. Ogni notte, i lamenti della ragazza si diffondono per il giardino, attutiti dalla nebbia.
Dopo tre mesi, a fatica, la ragazza si alza e se ne va. Nessuno si accorge del cambiamento.

Nell'arco di tutto il sogno, io NON SO chi sia "lei", chi sia la ragazza, perché sia coperta di ferite, e neanche perché voglia andare da "lei" (deve proteggerla? Deve vendicarsi? Deve rivederla?).
Quello che SO, è perché nessuno vede la ragazza. Perché noi siamo invisibili. E credo fermamente che nessuno sappia granché di chi lo circonda. Una amicizia profonda, che ti metta al corrente dei motivi di vita del tuo prossimo, è l'eccezione e non la regola. Possiamo avere questo tipo di rapporto con quante... 1, 2, 10 persone? E tutte le altre sono spettri che vedi con la coda dell'occhio.
Ma la parte più bella, e simbolica, del sogno è quella in cui il giornalista decide che foto scattare alla ragazza. Il giornalista è un altro che ha idee chiare nella vita, e valori morali alti: vuole sensibilizzare la collettività senza trarne profitto. E' uno scopo nobile. Il giornalista NON è una figura negativa o indifferente, nel sogno. E' un eroe. Anche lui sta combattendo una battaglia, per non cadere nelle trappole della retorica.. conflitti completamente diversi da quelli della ragazza morta, ma conflitti importanti. Lui è l'unico ad avere un rapporto con la ragazza, che è allo stesso tempo profondo e superficiale. Profondo perché lei viene a sapere della sua battaglia (lui ne parla ad alta voce), e perché si crea un legame che si sente. Perché in quel momento condividono qualcosa, e lei per un attimo diventa lo strumento di lui, si presta ad essere il suo "articolo" e allo stesso tempo per la prima volta sente che la sua storia (di lei) è condivisa con qualcuno.
Ma è un rapporto superficiale: si consuma in poche ore, e alla fine cosa rimane? Lei conosce la 'campana' che lui riporta su una questione che lo tocca personalmente. Lui ha percepito per un attimo che c'è qualcosa oltre il suo mondo, storie che non sentirà. E che purtroppo rinuncia a sentire, perché si allontana di nuovo per la sua strada, meditando su cosa fare per sé - senza neanche accorgersi che la ragazza è viva. Restano allora solo una manciata di attimi poetici e qualche ricordo. Forse si ricorderanno l'uno dell'altra, ma prima devono occuparsi delle proprie vicende... lui deve mostrare le sue visioni al mondo, la ragazza deve farsi forza e correre da "lei"... non c'è tempo per conoscersi. Ci sono cose più importanti. Più urgenti.

La cosa toccante è che sono tutte e due brave persone. Non c'è un senso di indifferenza di fronte all'altro, affatto: ma i sentimenti sono rivolti altrove. Neanche si rendono conto che c'è qualcosa di più profondo, sicuramente, dietro l'immagine che hanno dell'altro. In altri tempi e luoghi sarebbe anche potuta nascere un'amicizia, ma ora non c'è tempo.

Sono mesi che mi sento così. Il nostro gruppo... ognuno è sempre più lontano dall'altro perché abbiamo tutti altro a cui pensare. Non ci sono litigi, affatto, ma ultimamente ci sono incomprensioni e distanze che si creano. Qualcosa ci tira tutti verso strade differenti. Insomma, succede qualcosa. Che cosa NON LO SO... per alcuni ho un'idea più chiara, per altri accenni giuntimi via terzi, e altri non ho idea di cosa abbiano per la testa. Ho solo la distinta sensazione che ad ognuno, o quasi, stia succedendo qualcosa di importante. E io vorrei sapere, capire, se possibile aiutare ma non posso... perché non vedo.

8 commenti:

misao ha detto...

beh, il sogno senza dubbio è interessante e potrebbe far parte di una trama di film thriller pauroso allo stile amenabar o guillermo del toro.... mi hai fatto avere brividi con 'siamo noi gli invisibili'.. giusto oggi ho sentito per la radio che Bardem ha fatto un documentale chiamato 'gli invisibili', e non so di cosa tratta, e dopo aver letto questo sono ancora piu curiosa di scoprirlo...
pero tornando al sogno, sicuramente si puo collegare a quei cambiamenti che dici tu, pero... non ho parole di consolamente, perche le persone cambiano, evolgono, rimangono ferme.. è tutto un dawsons creek, gli amici si uniscono, si separano, son cose che non si puo cambiare o aiutare, alla fine succede quel che deve succedere.

i sogni son sempre personali, per cui non tenere in considerazione quel che voglio dire ora, ma suponere che quel sogno riflette solo le paure per i compagni mi risulta poco.. o magari sono io che vorrei che il sogno volesse dire qualcosa di piu...
è che vorrei troppo utilizare questo sogno per scrivere un thriller! :DDDDDDDDDD

un bacione!

Anonimo ha detto...

Mi sarebbe venuto da dirti, di getto, che sei solo stressato per il Natale in famiglia e deluso per l'inaspettato assenteismo di Capodanno..

Ma c'è altro sotto, lo so. Mi avevi già detto in passato che avevi questa sensazione.

Ho letto con attenzione, e l'unica cosa che mi abbia DAVVERO colpita.. è il senso di passività che mi ha trasmesso. March, nessuno è passivo.

Neppure tu.

Anonimo ha detto...

PS: e tanto per sdrammatizzare, quando torno iniziamo a guardarci filmetti più leggeri, tipo Set.. no, aspetta, tipo.. non mi viene in mente nulla che non si possa buttare sul drammacomico.. aspetta, eh..

Vabbè, l'antifona è che una volta il tuo blog era più allegro e spensierato.

Ce ne occuperemo, non temere!

Anonimo ha detto...

Vedo riflessa in quello che scrivi la situazione che c'è nella mia compagnia da almeno un anno abbondante... anno in cui ho fatto i salti mortali per sensibilizzare gli altri a questo "avvenimento" che coinvolge tutti (tranne forse me e un altro) senza grandi risultati. Forse è solo la crescita, mille interessi che portano i binari che una volta erano uniti presso una stazione a prendere strade diverse. La frase che me ne è venuta, per quello che riguarda il mio gruppo, è che questo "non è una molla abbastanza forte", una molla che metta le amicizie al primo posto, davanti a incomprensioni, distanze, differenze individuali.
Non so se ho azzeccato l'argomento, casomai se vorrai se ne parlerà, sono le 2e20 del mattino, ho appena rivisto la mia ex (con disapprovazione e indifferenza) per cui ho abbastanza voglia di andarmene a letto.
Notte!

Kai ha detto...

Misao: no, non riflette solo queste paure specifiche, è legato a un discorso e a riflessioni che faccio da un bel po' e che sono anche legate al mio percorso di studi. E al fatto che, sebbene io mi senta in continuo cambiamento e da più lati, continuo ad avere un'immagine statica degli altri, e quasi tutti gli altri hanno un'immagine ferma di me. Ma io non credo di essere la stessa persona.

J: sicuramente le discussioni per capodanno hanno esacerbato il tutto, comunque appunto è un discorso che ho cominciato tanto tempo fa per svariati motivi (uno dei quali, se ti ricordi, è la storia di Nino+Annie) e che mi sta portando alla distinta sensazione di non sapere cosa stia succedendo. Le discussioni di capodanno, il non uscire più tutti assieme, le osservazioni riguardo Nino... mi fanno solo capire che STA succedendo qualcosa, e che qualcosa NON VA. Non credo assolutamente che ognuno di noi sia passivo, io stesso sono quel tipo di persona sempre in cambiamento e che si muove su più direzioni differenti. Ma siamo attivi solo riguardo ciò che ci tocca personalmente. Non è il senso di passività centrale per me... è il senso di ESTRANEITA', capisci? Perché anche se combatto su trenta fronti, sento che si tratta di qualcosa di assolutamente personale (e non condiviso) e ho il sospetto che sia così anche per gli altri. Non abbiamo mai avuto granché confidenza tra noi, come gruppo intendo (tra me e te è differente), e in parte ritengo sia anche colpa mia, ma è demoralizzante notare come il tempo ci distanzi invece di unirci. Mi chiedo se sia possibile cambiare le cose, anche se al momento sono molto confuso a riguardo. Come ti ho detto, sento quasi tutti distanti, secondari. Non ti preoccupare che non sarà la svolta depressiva del blog :P è uno dei primi post seri (quello sul natale NON E' serio) e non ho intenzione di farla diventare un'abitudine. Questo blog è prettamente umoristico. Ma, appunto per tornare al centro del discorso, c'è qualcosa SOTTO LA SUPERFICIE delle risate, e non penso sia un male se ogni tanto trapeli.

Ema: quello che mi lascia perplesso è che l'anno scorso fossimo molto più uniti, e ultimamente... no. Eppure, superficialmente, l'unica differenza rispetto l'anno scorso sono gli orari più duri e incompatibili tra noi. Ma non credo affatto che basti questo a distruggere un gruppo, almeno spero proprio di no.

Anonimo ha detto...

http://www.lario3.it/images/Fumetti/Vari_per_blog/Anteprima17.jpg

Goditelo!

Anonimo ha detto...

io sarò molto, molto + breve: mi hai fatto venire i brividi.
cmq si sente che sei un po' agitato (non in senso fisico, signor burns) ma dentro di te.
mi spiace.

Kai ha detto...

J: oh, dio. OH, dio.

Ste: spero davvero che sia il periodo. In questi ultimi giorni, comunque, sto riuscendo a concentrarmi molto bene sullo studio e va parecchio meglio emotivamente. Sto cominciando a inquadrare bene le nuove materie e provo quella bellissima sensazione di quando 'tutti i tasselli vanno al loro posto'. E sono contento perché era da parecchio che non studiavo così bene ed ero demotivato. Il che almeno mi quieta un po' sul fronte università... per tutto il resto, rimango della mia idea, ma stasera rivedo almeno un paio di amiche e cercherò di farmi un'idea più chiara della situazione (p.s.: sarò circondato da sconosciuti. Oh god.)