Film, film, e ancora film

Torniamo alle recensioni dei capolavori (e orrori) del cinema, che a quanto pare riscuotono successo e possono far scampare a un po' di gente un paio d'ore d'inferno. Vi propongo una quartetto equilibrato: un film serio, un film brutto, un film bello, e una cagata abominevole. In quest'ordine.


Un film serio - Tredici Variazioni sul Tema

Il titolo mi aveva già incuriosito (in inglese è meno pregnante: Thirteen Conversations About One Thing), e la struttura spezzettata in 13 piccole parti - ognuna introdotta da un aforisma - è altrettanto intrigante. Il tema di cui sopra sembra essere la felicità, la 'scelta' tra ottimismo e pessimismo, e i personaggi sembrano essere nettamente bianchi o neri. False entrambe. Il vero tema è come il nostro atteggiamento può influenzare chi ci circonda, ed essendo questo il fulcro nel corso del film i nostri bianchi e i nostri neri si mescolano come su una tavolozza. Rimangono fortemente sbilanciati, ma non del tutto - una specie di yin/yang. Il film è leggermente di parte verso il pessimismo, ma non a sufficienza da rovinarlo. Vederlo è piuttosto pesante, soprattutto nella parte centrale, ma offre buoni attimi di 'speranza' al momento giusto che non lo rendono un parto.
Risate: 2. Non è un film da ridere. Ma è meno simile a un calcio nello stomaco dell'Avversario.
Trashume: 3. All'inizio può sembrare un po' maldestro nell'esecuzione, soprattutto per quanto riguarda la caratterizzazione dei personaggi. Nella parte centrale tende a esagerare negli 'scontri ideologici'. La parte finale è di nuovo semplicistica. E' nel complesso che si riscatta. Guardando tutto l'insieme risulta una buona conversazione. Solo, appunto, il 'vero tema' si capisce considerando il tutto e non le parti.
Profondità: 8. Vedi sopra. Ovviamente, le conversazioni sono su 'una cosa sola', quindi non è un film che cambia la vita. Ma offre molti buoni spunti.
Sbrilluccicosità: 4. Le scene con Clea Du Vall (vedi sotto) sono più colorate e luminose. Inoltre c'è una casa TUTTA VERDE - punti bonus.
Ragazza Disfunzionale: 6 1/2. Clea Du Vall è una delle poche attrici che so riconoscere - fa Georgina in ragazze interrotte, altro film e altro personaggio carinissimi - e trovo appropriata al personaggio. Potete ammirarla nella foto, è la ragazza bionda immortalata nella sua muta fotogenia. Nel film è orribilmente ottimista, ma con ottimi motivi. Ben realizzata.
Totale: 7. Bello, non memorabile. Ottimo per una serata seria ma non troppo pesante.


Un film brutto - Salò o le 120 Giornate di Sodoma.

Avete mai guardato qualcosa di disgustoso solo per testare la tenacità del vostro stomaco? Io ho visto Bratz, quindi so. Salò o le 120 Giornate di Sodoma è l'ultimo film di Pasolini, tratto direttamente da un libro di De Sade e riempito con ogni tipo di perversione, alcune molto elaborate. Per dare un'idea, uno dei punti focali del film è un banchetto a base di escrementi, e non è la cosa più disgustosa presente.
Ho provato a convincere Judith per MESI prima di vederlo, e tuttora lei non l'ha visto. La mia serata Sodoma l'ho avuta con Marco e Thomas (si, suona male). Marco, ovviamente, nel suo mondo ovattato è stato sconvolto e non ne ha capito metà. Thomas, come me, ha uno stomaco particolarmente tenace e uno spirito maligno, per cui la sua strategia di coping è stata consigliarlo a chiunque incrociasse per settimane. Quanto a me, mi spiace: navigo su internet da 10 anni. Snuff vari, Pain Series, SWAP.avi, blog rosa. Il mio stomaco digerisce sassi e Bratz.
Al di là del valore come film-shock, del film rimane poco. Le perversioni sono inquadrate bene, non è un ritratto ingenuo, ma se una persona ha un minimo di dimestichezza con la cultura BDSM - e similari - non aggiunge nulla di nuovo; se non ne sa molto, non vedrà il film o non riuscirà a capirlo. Quindi è un'opera perfettamente inutile. L'ambientazione è così priva di riferimenti, inoltre, che come commentario sociale non vale una cicca.
Risate: 3. Solo perché uno dei personaggi vomita battute così orribili che non puoi non ridere. ("non posso mangiare il riso!" <- chi l'ha visto capirà)
Trashume: 5. Alcune scene risultano parecchio ridicole. E il continuo ripetere "deretano" non aiuta (film consigliatissimo ad Ale, tra parentesi)
Profondità: 5. Come ho detto sopra non aggiunge nulla di nuovo, ma comunque sa di cosa sta parlando. Un requisito che il 90% dei film sulla "perversione" non si sforza di ottenere.
Sbrilluccicosità: 1. Non esattamente il suo punto forte. Perdonate l'assenza di foto: la selezione di nudi era troppo ampia, e le altre foto erano peggio.
Ragazza Disfunzionale: 7. Le Narratrici sono tutte, per definizione, ragazze disfunzionali. Unici personaggi interessanti del film. Ma si può fare molto meglio con molto meno.
Totale: 1. Un film che non può trasmettere un messaggio, né aggiungere nulla di nuovo, non è arte. Considerato che l'alternativa come scopo è l'intrattenimento, è un fallimento su tutta la linea.


Un film bello - Little Miss Sunshine

Ne ho sentito parlare la prima volta quando ho saputo il contenuto della scena clou del film. A me non è seccato saperlo, perché del 90% dei film che guardo so già il finale, e questo mi aiuta a concentrarmi sul resto. Ma considerato che dovrebbe essere un po' una sorpresa, eviterò di parlarne qui, nonostante sia un punto essenziale. Basti dire che è un climax adatto ad un film molto bello. Little Miss Sunshine segue il Liet Motiv delle persone - o, in questo caso, famiglie - disfunzionali che accomuna la maggior parte dei miei film preferiti. Digressione: i personaggi sono sopra le righe, come sempre. Sembra che molti spettatori abbiano diversi problemi ad accettare la cosa. La mia opinione è che le tinte forti fanno risaltare i personaggi, e conoscendo di persona numerose persone sopra le righe sono poco turbato dalla supposta forzatura della realtà. Vale la pena di avere personaggi ordinari? A mio parere, solo come contrasto o come sfondo ai Personaggi-Memorabili. Dimentico rapidamente ruoli che dovrebbero essere "come tutti noi" e facilitare l'identificazione. Sono più Margot Tenenbaum o Tyler Durden che un qualunque personaggio di Muccino. Se il soggetto è ordinario, non è affatto familiare: è uno sconosciuto come chiunque incontri sotto casa. Se ha terribili moti e turbamenti nella sua esistenza, allora sì che può fare risuonare qualcosa. Molti ritengono un accumularsi di personaggi eccezionali "poco realistico", e potrebbe essere vero, ma per il realismo non vado al cinema. Vado al bar.
(che poi, in realtà, vada al bar con persone eccezionali è un altro discorso)
Fine digressione: passiamo al film. Famiglia disfunzionale fa una gita in pulmino per accompagnare la figlia ad un orribile concorso di bellezza per bambine. Seguono momenti esilaranti. Stop, fine trama. Il resto lo fanno i personaggi, ed è un resto da non perdere.
Risate: 8. Fa ridere, spesso in modo intelligente, qualche volta un po' meno, ma aborrisce la volgarità e questo mi sta bene. Inevitabilmente lo paragono ai Tenenbaum - che fa ridere di più ed è molto più meglio assai. E' un peccato, perché se non fosse influenzato dalla mia idolatria di quel film otterrebbe punteggi più elevati in tutte le scale.
Trashume: 3. Qualche scena un po' fuori posto mi ha fatto storcere il naso, in particolare perché sfruttava trucchetti troppo banali, qualcosa che un film di questo tipo non può permettersi (esempio: un certo personaggio che compare verso la fine è presentato in luce completamente negativa, semplicemente perché sarà trattato male dai protagonisti per ottime ragioni. Ma non serviva renderla Satana; se le ragioni sono ottime, puoi prendere metaforicamente a pugni anche Madre Teresa... o lo sceneggiatore temeva che non avessimo abbastanza in simpatia la famiglia a quel punto?).
Profondità: 6 1/2. Segretamente profondo, anche se come Tredici Variazioni sul Tema il punto approfondito è molto specifico e quindi ne soffre. La risposta al 'problema famiglia' è invece saccarina e superficiale. "Volemose bene" non è una gran risposta a rapporti difficili. Bocciato.
Sbrilluccicosità: 8 1/2. Molto luminoso e colorato e sopra le righe, anche se purtroppo non ai livelli dei Tenenbaum. Punti bonus per l'ironia di far passare il titolo da diabete (traduzione letterale: "piccola miss raggio-di-sole") sulla faccia di un uomo depresso appena sopravvissuto al suicidio.
Ragazza Disfunzionale: 9. Ok, non è una ragazza, anche se qualcuno direbbe che gli emo contano. Ma Dwayne (nella foto) è un assoluto idolo. 9 mesi senza parlare, un odio generale verso il mondo che si trasforma in leggero disinteresse per norme e convenzioni, turpiloquio a manetta e disprezzo per l'apparenza. Non parla metà film, ma è il personaggio che comunica di più.
Totale: 8 1/2. Si, mi spiace, I TENENBAUM E' MEGLIO. Ma è godibilissimo e rimane. Molto belle le musiche, tra l'altro (ma è un punto che aveva anche l'altro film)


Una cagata abominevole - I 13 Spettri (titolo originale: Thir13en Ghosts. Se7en il trucchetto dei numeri nel titolo l'ha fatto molto meglio, sapete)

Oh, dio dio. OH, DIO DIO. Per carità... ho visto di peggio. Ma poca roba, che cerco di dimenticare. Se non altro ha un po' d'autoironia, ma non abbastanza da riscattare tutte gli osceni dettagli sbagliati. A cominciare dai nomi dei personaggi. Che vita può avere un uomo di nome CYRUS KRITIKOS? Quella di un avventuriero malvagio, apparentemente, e non mi sorprende. Calina Orezia, al confronto, porta il suo nome con sobrietà. Demon, per fortuna, muore presto.
Trama: CYRUS KRITIKOS muore in un tragico incidente che riguarda lui, un colossale fantasma e la lamiera di un'auto. Non temete: tornerà in vita prima della fine per assolutamente nessun motivo. Suo fratello e la sua personale famiglia disfunzionale (peraltro piuttosto carina, il bambino macabro risolleva un po' il film) ereditano la casa di CYRUS KRITIKOS e ci vanno ad abitare. La casa in questione sembra uscita dalla "guida del Dungeon Master sotto LSD", o da "Architettura Oggi - speciale Vetro! Dieci ragioni poco valide per rinunciare al cemento nella costruzione del tuo nido!". Il regista fallisce così in ben tre lavori in un colpo solo: regista, architetto e decoratore d'interni. Tornando alla felice famiglia, essa trasloca ignara che CYRUS KRITIKOS ha un passato (prossimo) come cacciatore di spettri. Lo scoprono non appena trovano degli occhiali così brutti e vistosi che indossarli fa vedere la gente morta - di cui per coincidenza la casa è piena. Comincia così una fuga continua dai 13 spettri, cercando di non cadere nel malefico piano di CYRUS KRITIKOS. Vederlo è peggio che leggere la trama, ma per una volta c'è uno sceneggiatore con il senso del ridicolo e della vergogna, che non si prende sul serio. Quindi si, è una cagata abominevole ma non ai livelli Bratz, 3msc o 10000 AC. E' più una cosa stile Gremlins (il che, comunque, non è affatto un invito a guardarlo).
Risate: 6 1/2, e ammetto non tutte involontarie.
Trashume: 8, è terribile. Ma perde punti perché poco serio.
Profondità: 0. Quando i personaggi del tuo film tornano in vita per la ragione che non c'è ragione, forse devi riflettere di più su quello che stai filmando.
Sbrilluccicosità: 5. Luccicoso per essere un horror, ma questo non significa molto. La casa è delirante, ma poco colorata.
Ragazza disfunzionale: 5. Nessuna ragazza disfunzionale, ma c'è CYRUS KRITIKOS a supplire.
Totale: 2 come film, 5 come passatempo. Meglio di molti altri, ma non al punto di essere un film.

1 commenti:

Anonimo ha detto...

come sei bacchettone, i 13 spettri lo avevo già visto anche io e mi era piaciuto in quanto sanguinoso e splatteroso.
questo è detto da una a cui piacciono ancora i film sugli zombie...