Il mio lamento giornaliero - perché trovo poco da dire, al momento, che non sia un lamento - è rivolto a come scrive la maggior parte della gente che ha, o crede di avere, qualcosa da dire. Mi riferisco in particolare a un libro di testo che sto studiando. Illeggibile. (nota: in origine il post era su DUE libri, ma nel cercare citazioni da uno mi sono reso conto che più che illeggibile è solo noioso come un matematico, che è un problema di tipo differente). Non voglio sembrare arrogante nel fare una sparata di questo tipo, ma personalmente:
a) penso di sapere come scrivere, o almeno ricevo più complimenti che critiche;
b) mi sento di potere criticare chi scrive libri per LAVORO, così come critico tranquillamente molti film senza essere sceneggiatore o regista;
c) il libro in questione ha fine educativo. Se un testo umoristico non viene capito è un conto, visto che fa dello scrivere tra le righe un'arte, se un testo educativo non viene capito è tutt'altro - visto che le nozioni le voglio NELLE righe!


Detto questo, notizia scoop che a qualcuno a quanto pare è sfuggita: scrivere correttamente non significa saper scrivere!


Scrivere bene - secondo me - significa farsi capire, senza storpiare eccessivamente le regole grammaticali. Ok, signori Docenti, posso comprendere che vogliate farvi vedere ad un altro livello, e scrivere in modo ricercato vi conferisce quell'aura di irraggiungibilità e "ooh, che cose sagge che sta probabilmente dicendo!"
Questo lo chiamo l'effetto "Matrix". Come il film. A me piace il primo film di Matrix, l'idea sotto è intrigante, le cazzate pseudofilosofiche sono altamente tollerabili e a tratti persino piacevoli (ad altri tratti altamente scontate), le scene d'azione strafigherrime. Posso chiudere un occhio sull'abuso di occhiali da sole e pelle nero fetish.
Il problema nasce con Matrix 2. L'ho visto, è una cagata abissale. Belle scene d'azione, anche se dopo un'ora vengono a noia - ma non è quello il problema! Il problema è che i fratelli Watchelapeskaz si sono un "briciolo" fatti prendere dalla mano e hanno deciso di sostenere il film con un'impalcatura di burro. Dove per "burro" intendo "un mucchio di elementi che cercano di apparire profondi". Individuato la parola chiave? APPARIRE. Simboli religiosi a random, citazioni filosofiche gratuite, un mucchio di cazzate e intrecci che cercano solo di dare l'impressione di essere davanti a un capolavoro. Solo, gli spettatori non sono stupidi: se hanno passato la pubertà da almeno un paio d'anni, se ne accorgono. Se volessi sentire bizzarre teorie sconnesse sulla "realtà di tutte le cose" parlerei con mio cugino. Che ha 13* anni.
Ora, al di là del fatto che con mio cugino non parlo da 4 anni, e quindi mi risparmio le sue incombenti turbe adolescenziali, magari da lui le ascolterei. Lo conosco. E ha 13* anni. Inoltre, non penso parli in modo difficile.

*(Non mi ricordo l'età di mio cugino - potrebbe essere da 9 a 18 anni. Né tantomeno so che persona sia davvero. Vive a 1000 km da me. Ma per i miei fini, qua lo considereremo un 13enne emo che si affaccia a Nietszche e Heidegger per la prima volta. Ho sempre voluto un cugino emo).

Le teorie di bambinoni troppo cresciuti, peraltro esimi sconosciuti che non mi suscitano alcun sentimento di interesse o partecipazione, già IN PARTENZA non mi interessano. Detto questo, sono esposte da cani. Ma davvero da cani. E non semplici cani: quei bulldog tutti grinzosi che non sai da che parte guardare. Ogni minuto di Matrix 2 è un tuffo senza speranza in una di quelle grinze ispide e umidicce. Una volta emerso, come prevedibile, non ti rimane nulla (opzionalmente, pulci). Al di là della metafora, che esprime BENE il tormento che per me è stato vedere un simile 'film', il problema è ancora una volta - penso di averlo scritto fino alla nausea - uno solo: quel film è INUTILMENTE COMPLICATO! Ma per ottimi motivi: la roba complicata è comoda, tantissimo. Ti piace il nostro film? "Bravo, sei un pensatore come noi!". Il nostro film ti ha fatto esplodere le emorroidi? "Sicuramente non l'hai capito... sai, è pieno di riferimenti filosofici".
Opinione personale che però non mi è ancora mai stata smentita: un'idea valida, è valida anche (soprattutto!) se esposta semplicemente.
Un discorso complicato non è intelligente. Un discorso complicato è complicato. POTREBBE essere intelligente. Spesso non è così. Peraltro, ironicamente, una persona superficiale che si finge profonda si riconosce immediatamente dal modo di parlare. Hanno persino una cadenza tutta loro.

Fine della divagazione su quanto odio Matrix 2 e qualunque suo fan. Per la cronaca, non ho visto Matrix 3. Indovinate il motivo.

Ora, torniamo all'effetto Matrix che dovrebbe uscirvi dagli occhi ormai (notare, tra parentesi, quante volte ho ripetuto il nucleo del discorso perché si capisse bene di cosa sto cercando di parlare. Se non riuscissi a farmi capire in QUESTO post, mi sentirei eccezionalmente coglione anche per i miei standard).
Sto studiando un libro di testo che porta questo effetto a nuovi livelli. Non mi credete? Ve ne regalo qualche stralcio.

Da "ad altra cura":
"La totalità ontologica della cura, da un punto di vista esistenziale, consiste in questa formula: avanti-a-sé-esser-già-in (un mondo) in quanto esser-presso (l'ente che si incontra dentro il mondo)."

"L'aver cura autentico, come "anticipare liberando", indica la struttura formale ideal-positiva dell'educazione come personalizzante percorso d'autonomizzazione"

"L'educatore per primo, stante lo spessore ontologico e la temperatura morale del suo agire, dà (dovrebbe dare) testimonianza pubblica della propria decisione di essere in primo luogo una persona che ha risposto alla chiamata della sua coscienza, comprendendone l'intimo invito a ritrarsi dalla dissipazione nel qualunque esistere al riparo dell'impersonalità rassicurante e omnipervasiva del Si e delle procedure prestabilite: perché faccio questo?"


Credetemi o no, tutto il libro è così. Penserei che l'abbia scritto un alieno, ma se i film mi hanno insegnato qualcosa è che gli alieni dicono "saluti u-ma-ni. Veniamo in pa-ce". Gli alieni si fanno capire (prima di colpirci coi laser... verdoni bastardi!). Lui... lui no.
Lui è oltre.


Per contrasto, ecco uno stralcio da "La diagnosi psicoanalitica", il migliore libro di testo che abbiamo avuto. Scritto da un'ottima comunicatrice, Nancy McWilliams:

"Pertanto, se questo genere di pazienti pone domande sull'onorario, si dovrebbe rispondere più o meno così "Ciò che faccio deve essere pagato perché questo è il modo in cui mi guadagno da vivere, aiutando le persone che hanno problemi emotivi. Inoltre ho imparato che se abbasso l'onorario provo risentimento verso il paziente, e non credo di poter aiutare veramente qualcuno se provo risentimento". Questa non è soltanto un'utile lezione su come va il mondo e sulla natura essenzialmente reciproca della psicoterapia, che già di per sé è un correttivo all'immagine fusionale della relazione di cui sono portatrici le persone più disturbate, ma è anche una comunicazione emotivamente onesta e di conseguenza verrà accolta con sollievo, anche se il paziente continua a pensare che l'onorario non sia necessario o sia troppo alto".

Ora, esempio pratico con discorso diretto (!) sono già mille punti. Poi, notare come dica tutto: cosa fare, con chi, come, perché e quali effetti avrà l'azione. Tra le righe non c'è nulla. Riesce a spiegarsi perfettamente (l'unico accenno complicato, quello alla 'immagine fusionale della relazione', garantisco che è cristallino nel contesto del libro di testo). Personalmente leggo uno stralcio scritto in questo modo persino con una voce più morbida!
Ah, e nonostante dica TUTTO, in maniera comunque molto formale e sia effettivamente più esteso come dimensione degli estratti dall'altro libro, risulta MENO verboso. Magia.
QUESTO, secondo me, è come dovrebbe essere scritto un libro educativo (per contrasto io ho un linguaggio chiaro ma molto più disorganizzato: in genere molto formale, poi con ricadute nel turpiloquio per alleggerire, cazzo! E abuso note e parentesi, senza contare il MAIUSCOLO per dare una CADENZA al testo. Tutte cose vietate in un libro di testo, ma penso che un *post* in un *blog* sia una cosa differente, anche se COMUNQUE sto cercando di trasmettere qualcosa allo stesso modo di PucciNancyMcWilliams).

...fine del lamento. Non sono sicuro di quale sia la finalità di questo blog, visto che penso di dire cose parecchio scontate e comunque di poco interesse in un blog che NON E' un laboratorio di scrittura, ma avevo davvero tanto tanto bisogno di sfogarmi, e non penso che un post semiserioso ogni tanto mi uccida. Al di là di questo, ultimamente ho letto tanti libri che mi hanno fatto mettere le mani nei capelli per la palese mancanza di sforzo da parte degli autori di farsi capire (o addirittura sforzo in senso opposto, per "darsi un tono"!). Ma penso che qualunque studente lo sappia già.


...detto questo... quello che volevo dire, uh... il centro del discorso, cioè, era, eh...

Ah, ah, si! Non guardate Matrix 2. Mai.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Hai ragione!!!! Non guardate Matrix 2!!!! Ed evitate con cura Matrix 3!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

x il resto... boh, vedete un po' voi....

ciao pucci!!!

Anonimo ha detto...

collega, concordo.
ah, ho provato a parlare col signor Minnie (lo chiamo cosi perchè è palesemente gay): mi ha farcito la testa di stronzate filosofiche e cercato di portarmi dalla sua parte, che dobbiamo essere noi a imparare il suo linguaggio, ecc...
Beh, spero di non impararlo MAI altrimenti mi manderanno a comunicare con le scimmie bonobo (che tra l'altro salutano affettuosamente J).
Minnie mi faceva quasi pena. E mi aveva quasi convinto a riprovare l'esame il 30.
Per cui evitatelo, è come uno scientologista, cercherà di portarvi dalla sua come berlusca fa con gli italiani.
Accetterò senza fiatare il mio sudato 22. Tanto essendo il più basso non fa media :p

E
Tenente-colonnello della flotta StarTrek.

Kai ha detto...

Esattamente come pensavo, ti consiglia di "salire al suo livello". Quindi usa il linguaggio APPOSTA per creare una distanza e per 'darsi un tono'. Come posso essere d'accordo con un atteggiamento simile? E' contrario proprio ai principi dell'educazione, da parte di uno che insegna pedagogia! (non mi sorprende più di tanto, visti i paradossi dei nostri ultimi esami - vedi l'incomprensibilità di sociologia della comunicazione)

Lukus ha detto...

Come non hai visto Matrix 3? :D

2 ore di dialoghi filosofici senza alcun senso + 1 combattimento finale copiato da dragonball xD

Imperdibile xD

(SERIOUS MODE: purtroppo il 2 e il 3 ho pure pagato per vederli al cinema...)

Kai ha detto...

Per il due ho pagato anch'io. Brutte storie, Lukus... brutte storie.
Presto pagherò per vedere Bratz: soldi spesi meglio.