Meeting time.

Ieri è stata una giornata di incontri, decisamente abbastanza per convincermi a non tornare a Ivrea un altro mesetto almeno.
Comincia la giornata andando al centro commerciale Le Gru, per comprare vestiti pesanti - per chi non lo sapesse, nonostante il mio gusto universalmente riconosciuto come orrido (tono su tono rulez), sono sufficientemente selettivo da rendere il fare spese con me un incubo. Frase tipica: "questo colore è un po' smorto". Sapete, non mi sento a posto se non sono travestito da evidenziatore, ho fatto mia nella vita la missione di bruciare le retine di tutti i miei amici. Avete presente l'espressione "bellezza abbagliante"? Per ora mi concentro sull'abbagliare.
Dopo l'ordalia, mi vedo con Ale, il mio amico di Ivrea (si, ne ho uno solo ormai), che è sempre un piacere rivedere, specie dopo così tanto tempo. Son contento se la passi bene, o quanto meglio gli permettano i suoi problemi ultimamente. Costretto a una lettura di tarocchi, ovviamente. Segue lamento in coro sui nostri docenti osceni, e l'usuale confronto tra medicina e psicologia. Termino con un monologo drammatico sugli orrori della psicologia dinamica (il giorno dopo, mi innamorerò del nostro libro di testo della stessa materia - per ora ho letto il primo capitolo, splendido, e spero l'autrice non dia di matto a metà libro come tradizione psicodinamica).
Cena da mia madre, che mi racconta dell'ennesimo cuore che ha infranto. Per l'esattezza, non ha assecondato le deliranti fantasie erotiche di un uomo debole e inibito, che cercava l'amante dei suoi sogni in una donna prosaica che non lascia *nulla* all'immaginazione. Grave errore.
Dopocena con un'altra donna terrena e aggressiva, la mia cara pucci-ste. Problema: ieri faceva freddissimissimo. Ho provato a succhiarle il calore tipo vampiro, ma non ha funzionato. Penso di dovermi limare i canini prima. Ho passato la serata abbarbicato sulla sedia e rannicchiato per non disperdere le preziose calorie che conservo per l'inverno. Abbiamo peraltro rivisto un nostro ex compagno di classe, un tipo di rara bellezza e di molto meno rara stupidità (colossale). Quando si è avvicinato, penso di aver sentito lo stridio dei denti di Ste. Deve averlo sentito anche lui, perché ha messo la mano sulla mia spalla e non sulla sua (commento di Ste: "ha toccato te, e questo dimostra che è gay"). Ripensandoci, non mi stupisco delle sue origini venete, visto che riassume in sé tutti gli stereotipi più negativi del nord-est arricchito. Evviva!
Termino la serata con un incontro molto, molto più fugace con l'essere che nel mio dizionario interiore sta alla voce "Lo Stronzo", con tanto d'articolo determinativo. Ammetto che si contende la voce con Freud, ma visto che lui ho ancora l'opportunità d'ucciderlo, gli riservo un pelo in più odio.
Bene, dopo aver incontrato praticamente tutti quelli che volevo (e non volevo) incontrare, sono pronto a tornare a piddì aspettando che torni la nostalgia. E vi dico, è un processo molto, molto lento.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

scusa nè, carino ci può stare... rara bellezza riferito a quella ciofeca è un'esagerazione!!!!!
e poi a me non mi tocca perchè sa che quella mano gli prenderebbe fuoco...
e grazie del commento sulle mie origini venete!!!!
e complimenti per essere stato un grande vampiro!!!!

Kai ha detto...

Per le origini venete mi riferivo a Miandro - ok, rara bellezza forse no, ma risalta perché fa pandant con la stupidità.