Donne sull'orlo di due partite

Di nuovo affianco un film recente ad uno più vecchio: due venerdì fa ho visto l'eccellente Due Partite, che consiglio caldamente di vedere finché si è in tempo, e ho sentito qualcuno paragonarlo a Donne sull'Orlo di una Crisi di Nervi, uno dei film di Almodovar che ancora non avevo visto.

DUE PARTITE

Questo è uno di quei film che ha tutti gli elementi per girare in tutti i cinema vagamente sinistroidi (ok, smaccatamente comunisti): adattato da una pièce teatrale, cast di sole donne, temi importanti, critica alla società italiana, Cortellesi, Buy. Ovviamente, al Multiastra l'hanno messo subito. E, a Ivrea, i miei genitori si stanno affrettando a vederlo. Nel mio piccolo mondo, sembrano avere più risonanza film così che kolossal. Mi sono fiondato al cinema con grandi aspettative, nonostante la critica fosse, uh, critica.
Mi è piaciuto tantissimo. Però, l'impostazione teatrale trasuda da ogni fotogramma. La posizione degli attori, l'ambientazione unica (una stanza e poco più), quel particolare modo di recitare che hanno gli attori di teatro, i dialoghi artefatti e addirittura la presenza di monologhi... persino il finale con la carrellata sugli attori! Tutto urla "guardatemi! Sono uno spettacolo teatrale!"
Non è male, ma può scatenare reazioni allergiche. Io ci ho messo un po' ad abituarmi, viziato come sono dai film moderni che ricercano il realismo a tutti i costi, la recitazione sottotono, i dialoghi spezzati e il primato delle immagini sul testo. Continuo a preferire questo tipo di impostazione "cinematografica" che quella "teatrale" di questo film, ma una volta accettata la premessa il film è godibilissimo. Ambientato sia negli anni '60 che negli anni '90, segue due generazioni di donne facendole conversare tra loro. Naturalmente la grande sfida è far visitare allo spettatore tanti posti, tante ambientazioni, senza mai portarci lì con la telecamera, ma solo con la forza del testo. Non penso ci sia riuscito del tutto; non ho "sentito" tutti quei luoghi. Il lavoro migliore, secondo me, sta nello "stacco" tra anni '60 e '90, in cui tramite le parole delle figlie capisci che ne è stato delle madri e comprendi, in parte, la dignità delle loro vite. Questo per i personaggi degli anni '90 manca (non c'è un epilogo), e per questo il secondo nugolo è più debole.
Ho letto recensioni che criticavano i personaggi come stereotipati, ma non sono d'accordo. Sono sopra le righe, è ovvio (è una commedia), ma penso che siano piuttosto ben caratterizzati, avevano lati seri. L'ho gradito.

IN CONCLUSIONE

Obiettivo: 8. Riesce in breve tempo a presentare tutti i personaggi e a dargli uno spessore accettabile; apre un mucchio di temi interessanti, e li lascia aperti per noi. Mi chiedo se avrà risonanza dopo la sua uscita al cinema - è un film di cui si può discutere. Nei, uh, centri sociali.
Originalità: 8.
Stile: 7. Una delle cose fastidiose della mia recente abitudine di guardare molti film, è che cominci ad identificare gli "sporchi trucchi". Quando si passa dagli anni '60 agli anni '90, c'è un improvviso calo della saturazione dei colori. Questo è uno sporco trucco per dare un'idea che le cose siano peggiori. Io lo chiamo "color olocausto", e l'ho trovato molto distraente e decisamente poco sottile. Oltre che abusato. Punti bonus, invece, per la colonna sonora: a tutti piace Mina.
Fattore di riguardabilità: 9. E' breve (1h 34'), piacevole, e mette di buon umore.

TOTALE: 8 1/2. Ancora una volta sono particolarmente generoso con un film italiano (l'altra volta è stato per la Finestra di Fronte, che continuo a consigliare), che forse a giudicarlo freddamente varrebbe di meno. Non è neanche una questione di patriottismo, ma di... affetto, quasi, per tutti questi volti familiari, soprattutto la Cortellesi - mitica - e Margherita Buy, l'unica che come numero di film che ho visto batte, ehr, scamarcio. Vedere così tante attrici italiane d'alto livello, assieme come amiche, è stato quasi commovente considerato che cinematograficamente sono 'amiche mie'. (il fatto che Margherita Buy abbia un solo modo di recitare potrebbe contribuire a questo senso di familiarità).


DONNE SULL'ORLO DI UNA CRISI DI NERVI

Almodovar è uno di quei registi di cui ho visto abbastanza film da ricordarmi il suo nome. A mio parere, le sue opere attraversano tutto lo spettro; dal capolavoro (Tutto su Mia Madre) all'obrido (La Mala Educaciòn). Quello che ho visto l'altro giorno in genere è considerato uno dei migliori, ma, uh, non sono molto convinto.
Posto che fa ridere, e vederlo al cinema dev'essere stato davvero divertente... mi sfugge un po' il messaggio. I personaggi sono troppo comici e bidimensionali per poter affermare qualunque cosa sulle donne, sugli uomini o sui rapporti tra i sessi - se escludiamo che si fanno tutte turlupinare come delle cretine dallo stesso uomo, che immagino dica qualcosa. Non so, forse non sono adatto alle commedie 'spegni-cervello', o forse visto che mi era stato paragonato a Due Partite mi aspettavo qualcosa di molto più pretenzioso e provocatorio.
E' una commedia, peraltro molto piacevole, che ti aspetteresti a teatro - a cui non sarebbe troppo difficile adattarla - e che ti godresti moltissimo ma che al cinema, girata da un 'mostro sacro', non capisci tanto che ci faccia.
Include un Antonio Banderas anonimo come un mocio vileda.

IN CONCLUSIONE

Obiettivo: 8. L'obiettivo è far ridere, e fa ridere.
Originalità: 7 1/2.
Stile: 8. Colorato, stupidissimo, divertente. E' una classica commedia dei personaggi: presenta una marea di personaggi sopra le righe nella prima parte e, nella seconda, fa precipitare la situazione semplicemente facendoli interagire.
Fattore di riguardabilità: 8. Leggerissimo, e dura 1h 25'!

Totale: 8, suppongo. Ma, uh, chi l'ha paragonato a Due Partite? A parte il cast tutto femminile, c'è ben poco di simile.


Una nota: l'altroieri ho visto The Reader. Non è per stomaci deboli. Non so se il regista volesse farci simpatizzare per la coppietta (lei sui 40? anni, lui 16), ma il mio cervello continuava a urlarmi "pedofilia! Allarme pedofilia!". Le continue scene di nudo NON ERANO D'AIUTO. (p.s.: Kate Winslet ha le tette rugose. Passaparola.)

9 commenti:

Anonimo ha detto...

post breve, film mai visti.
ma adoro la cortellesi
(mi--tti--ccaaaaaa)
miao miao

Anonimo ha detto...

Cheppalle, vogliamo più fiiilm!

Ah, e propongo un confronto costruttivo fra BlackSheep e Titanic.

J.

pandessa ha detto...

ziaaaaa, sto aspettando le nuove ridicole recensioni di film ridicoliiiiii

Kai ha detto...

Ehm, sono in pausa perché ci stavo perdendo una marea di tempo... sono lentissimo a scrivere!
Comunque ora tornerò a Ivrea e probabilmente il tedio mi costringerà a fittare un mucchio di film e blaterare un mucchio su quello che guardo.

Anonimo ha detto...

Non vedo cambiamenti, qui.

E ieri abbiamo anche guardato un bel film, quindi ora non so come ti potresti parare il culo..

J.

Kai ha detto...

Pensi che di Bratz non abbia già parlato abbondantemente? :P
Dovrei avere da qualche parte la prima bozza di un saggio in tre volumi sul tema.

Anonimo ha detto...

Uffaaaaaa però.

Potreste analizzare.. mmmh.. Ah, ci sono! A letto col vampiro e I vitelloni.

J.

ps. Solo 3 volumi? Avanti, non nasconderti dietro questa finta modestia, ti conosciamo tutti come erutattore di parole in libertà.. e qui c'è molto da eruttare..

Lukus ha detto...

kai... se sei vivo, batti un colpo :P

Anonimo ha detto...

Sono vivo! Sono abbastanza vivo. Ma ho il pc in panne da un mesetto. E ne sto approfittando spudoratamente per fare tutte quelle cose da cui il pc, normalmente, mi distrae. Tipo laurearmi. Ad esempio. Evento che se tutto va bene avverrà presto.
Salutami tutti.

K