Tutti gli uomini sono uguali.

[serio]

So di vivere in una regione razzista, decisamente più del Piemonte, ma non è detto che lo accetti - e in questo periodo ne sento il peso in modo particolare. Ho l'esercito sottocasa; una camionetta ogni sera, con un pugno di soldati eretti in posizione e pronti a perquisire chiunque considerino sospetto. Ossia straniero, o differente. Nessuno che io conosca è stato perquisito. Vedo file di stranieri in attesa del 'rito', talvolta caricati come deportati. Le strade svuotarsi, e le finestre affollarsi di curiosi. Penso di vivere in un mondo differente da quello che desidero, e da quello che mi era stato promesso.

Sono cresciuto abituato a pensare che il razzismo fosse morto per lasciare spazio a discriminazioni sottili - credendo che saremmo passati agevolmente alla fase della 'tolleranza'. E' una linea di pensiero che comunque trovo aberrante perché implica l'idea di sopportazione, di sforzo, e non si basa sulla simmetria dei gruppi. Tuttavia la considero meglio della discriminazione - aperta o meno che sia.
Discriminazione. E' la parola che mi rimbalza in testa nei momenti di silenzio tra una battuta e l'altra. La vedo volteggiare negli sguardi di paura. Doveva morire.

Sento ogni genere di stereotipi razzisti, di caratterizzazioni discriminatorie e di generalizzazioni indegne; dal 'gli islamici andrebbero uccisi perché sgozzano la gente' al 'gli insegnanti terroni non sono preparati e non dovrebbero lavorare qui'. Sento che si dovrebbero rifiutare lavoratori islamici perché meno produttivi sotto ramadan, o che un ufficio a maggioranza di donne non può sostenersi perché finiranno invariabilmente per litigare.

Ho visto un uomo chiamare i carabinieri perché picchiato dalla polizia. Piangeva.
Che fosse vero o che fosse falso, a torto o ragione, era un uomo che piangeva.

Quando per la prima volta ho visto scendere i militari in questa strada, ho fatto una previsione. I più estremisti si figuravano scenari da fascismo redivivo o da 1984 (dev'essere il libro più citato in queste situazioni... praticamente è un saggio sulla repressione, in effetti). Io mi considero più realista, e vedo la venuta dell'esercito non come l'inizio di una dittatura, ma come un mezzo per supportare uno stato di cose che è di beneficio. Cerco di essere meno vago: non penso che l'esercito ci sia perché la gente è razzista, penso che la gente sia razzista perché c'è l'esercito. Per quel poco che ho potuto vedere, penso di avere ragione. Forse è solo perché, avendo le forze dell'ordine sotto casa, i discorsi cadono più spesso sulla convivenza tra le razze - o forse, come penso sia il caso, da quando è arrivato l'esercito c'è stata una impennata nei pensieri e nelle condotte xenofobe.
Brevemente, così mi immagino il pensiero di chiunque abbia un fondo di razzismo, o comunque sia un po' ingenuo quando si tratta di manipolazioni:
c'è l'esercito --> quindi l'esercito serve --> quindi c'è una 'emergenza immigrati'.
L'esercito, e questo direi che è un dato *oggettivo*, è una reazione SPROPOSITATA a dei problemi, cioè quelli dell'immigrazione clandestina e della microcriminalità. Sono in realtà, e questo penso di poterlo affermare con certezza, problemi di portata tutt'al più moderata. Sono sicuro, assolutamente, che non siamo realmente in stato di emergenza.
Ma la verità è nascosta perché è nascosta già la criminalità. Ciò che noi vediamo sono le reazioni per ristabilire l'ordine. Questo è il ruolo di polizia e carabinieri (e in casi *assurdamente eccezionali* dell'esercito). Se noi vediamo le forze dell'ordine, assumiamo che l'ordine pubblico sia stato turbato. E' un'assunzione. Potrebbe essere erronea. Penso che lo sia, e penso che non tutti ci pensino.

Vedere l'esercito GENERA, o almeno alimenta, nella collettività l'idea di una "emergenza immigrati". Penso onestamente che il mio ragionamento non faccia una grinza, e che sia comprensibile anche solo seguendo il senso comune. Mi si corregga se sbaglio. E' ovvio che non posso sapere neanch'io la verità, ma c'è la POSSIBILITA' che l'esercito sia utilizzato per alimentare la xenofobia e INVENTARE un'emergenza. Penso anche che questo alimenti personalità e partiti che fanno dell'intolleranza il loro valore basilare. Sebbene sia possibile che un'emergenza esista effettivamente, dopo due anni vissuti in un 'quartiere a rischio' posso dire che del supposto iceberg non ho visto neanche la punta.

Quanti prendono in considerazione questa possibilità, effettivamente? E quanti condannano sommariamente, senza sapere? Questo E' moderno razzismo, io credo. Un paese razzista non è la mia casa.

Art. 3.

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.


Tutti gli uomini sono uguali, pari di fronte alla legge e innocenti fino a prova contraria - così dovrebbe essere agli occhi delle istituzioni e del proprio prossimo.

Leggo l'Articolo 3 della nostra Costituzione, soprattutto nella sua seconda parte, e mi sento derubato e tradito.



4 commenti:

Anonimo ha detto...

gia...
di volte è come the animal farm...
'tutti gli uomini sono uguali... ma ci sono uomini piu uguali di altri'...
che tristezza.


misao

Kai ha detto...

Guarda, sono esasperato per questa questione... penso che si noti.
Un saluto.

Kai

Anonimo ha detto...

si nota caro, si nota.
non vieni piu su msn? non che io ci sia molto ultimamente, ma te sei di nuovo sparito..
kiss


misao

Kai ha detto...

Sorry, è... un periodo un po' strano, e vivo un po' in isolamento per una serie di motivazioni... non ti preoccupare, ritornerò :)

Kai