Un paio di vagine dentate

Woah, sono decenni che non "recensisco" qualche film! E' decisamente tempo di ritornarci su... magari comincerò a dare più regolarità alla cosa, tipo recensire un paio di film ogni domenica. Si, mi sembra una buona idea. Cambio anche il sistema di votazione :P

Allora... i due film di questa domenica sono accomunati dall'avere una quantità di scabro da poterci tappezzare una casa. No, sul serio. Sono sopra la media sotto questo punto di vista, anche rispetto alla MIA media di film scabrosi. E la cosa interessante è che sono una commedia/horror e uno dei film più drammatici che abbia mai visto. Partiamo dal leggero...


DENTI

Anche detto DENTI?!?!, è un film... uhm... anticonvenzionale, diciamo. La protagonista, caratterialmente un incrocio tra Pollyanna e il cardinal Ruini, possiede due file di denti, ma non allo stesso modo degli squali. Ne ha una sopra e una, uh, sotto. E non solo: riesce, in qualche modo, a non accorgene fino ad adolescenza inoltrata! (il che mi fa pensare a quando dev'esserle caduta la dentizione da latte)

Ma in qualche modo lei "sa", perché cresce con un terrore del sesso e un fanatico entusiasmo verso il proposito di rimanere vergine fino al matrimonio. Tra l'altro l'attrice ha degli splendidi occhioni azzurri, grossi come palle da bowling, che brillano di follia ogni volta che parla di astinenza. Tanto per dare un punto di riferimento, è il capo di un gruppo che propone la castità fino all'altare, e gli stessi membri di questo gruppo in confronto a lei sembrano meretrici. E' lei che gli vieta di guardare un film vietato ai 14. E' lei che cade in shock quando il suo spasimante le rivela di essere vergine "solo agli occhi di Dio", qualunque cosa significa. Ed è lei che si masturba (o ci prova) fantasticando sul SUO MATRIMONIO.

Anyway... una particolare caratteristica di questo film è il suo sconvolgente sessismo (che è bizzarro, visto che il regista è maschio - figlio di Roy Lichtenstein tra l'altro! Yeah!). Ok, la premessa si SPOSA col sessismo, da un lato o dall'altro, ma i livelli cui arriva in questo film sono leggendari. Mettiamo un attimo da parte il padre della ragazza, unico maschio positivo - tanto che continuavo ad attendermi che la stuprasse o che le rivelasse di essere in realtà una donna. Tutti gli altri personaggi maschili, e intendo TUTTI, comparse COMPRESE, sono ossessionati dal sesso, o vogliono farci sesso, o vogliono drogarla per farci sesso, o vogliono pagarla per farci sesso. Notate una ripetitività?
Se non sono comparse, i loro desideri si avvereranno entro cinque minuti. Talvolta, anche se sono comparse. Ma non hanno fatto i conti con la VAGINA DENTATA della POLINESIA (si, il film ad un certo punto comincia a parlare di "miti" e "culture straniere" per darsi un tono manco il regista fosse Sigismondo Freud, e da lì in poi la sceneggiatura non riesce più a trattenersi dal citare la POLINESIA a mitraglia). Segue un effetto sonoro tipo "crunch" che col passare degli episodi viene sottolineato sempre di più, e un paio di minuti in cui il maschio in questione urla o cade in panico. Se lo state vedendo con qualche maschio, potrete fare il paragone tra le sue reazioni e quelle del personaggio - in genere gli spettatori urlano di più. Cala il sipario, e dieci minuti dopo l'episodio si ripete con qualcun altro. Se un personaggio come la protagonista esistesse davvero i centri per le vittime degli stupri non esisterebbero più: a quanto pare vogliono TUTTI lei. TUTTI.
Francamente mi sembra un film che genera molta più paura del pene che della vagina, visto che sembra suggerire sia meno dannoso masturbarsi con una barra di uranio. In effetti, considerata l'abnorme quantità di scene che si focalizzano sulla centrale nucleare che torreggia sulla sfondo (a giustificare la mutazione... non scherzo), basterebbe dipingere tutti i peni di verde e potrebbe diventare un film sulle difficoltà dello stoccaggio delle scorie radioattive. Naturalmente c'è molto più scabro nel film, ma non posso mica rivelare tutto no? Se lo guardate, assicuratevi di farlo in compagnia! Almeno un maschio su due sembra avere particolarmente caro il tema, e non riuscirà a trattenersi dall'urlare ogni singola scena. Farà probabilmente ridere più dell'intero film.

IN CONCLUSIONE
Obiettivo: 7. Il film ha due obiettivi, far ridere e far sussultare. Probabilmente buona parte delle risate sarà isterica, ma alcune sono genuine. I due obiettivi si equilibrano bene: se siete persone dall'umorismo più malato/smaliziato passerete più tempo a ridere, se siete persone con un umorismo più semplice sarà più il tempo che passerete a sussultare in shock. L'unica parte che rovina il punteggio è quando cerca di darsi un po' serietà e a citare la polinesia - sono scene ridicole in modo assolutamente involontario, e rovinano le parti brillanti di questo film.
Originalità: 6 1/2. Sebbene il tema del film sia indubbiamente MOLTO originale, nella pratica la sceneggiatura non lo è affatto. I personaggi sono stereotipati, archetipici. La protagonista è il Cardinal Pollyanna, il fratello è Adolf Satana, i genitori incompresi sono incompresi, e tutti i ragazzi sono variazioni sul tema che partono da un unico assunto: lo scopo della vita del maschio è lo stoccaggio della barra virile. Tuttavia, personaggi stereotipati in una situazione originale portano ad un film... abbastanza originale.
Fattore di riguardabilità: 4. L'unico motivo per rivedere questo film è osservare le reazioni di un'altra audience. Se la prima visione è ripetitivo ma riesce a tenere una certa suspence, la seconda non saprai come passare il tempo tra un'evirazione e l'altra.
Evocatività: 7. L'evocatività è quella cosa per cui, vedendo un fotogramma o sentendo una musica riesci a dire "questo film l'ho visto!", e ti tornano in mente le sue scene più caratteristiche. Visivamente è un film curato, ed evocativo sia per l'aura di purezza e colori chiari che circonda il Cardinale, sia per le ambientazioni originali (in particolare le varie case, gli ambienti esterni molto meno). Al contrario inquadrature e luci non mi hanno detto assolutamente niente. Tornano facilmente alla mente molte scene, anche se è facile confondere tra loro i vari ragazzi. Riesco a ricordare bene come finisce, che in genere è indice che un po' di evocatività ce l'aveva. Molti personaggi invece sono tranquillamente dimenticabili. Non riesco a ricordare neanche una nota della colonna sonora.
Totale: 6 1/2 + 1/2 punto trash = 7. Solo mezzo punto trash perché è un film che per primo non si prende sul serio - comunque certe risate sono senza dubbio involontarie. Non è certo un film d'arte, ma è un buon film di intrattenimento. Ottimo per passare una serata, discreto per passarne due, pessimo per passarne tre. Consiglierei di vederlo solo per l'originalità del tema, ma non è uno di quei film per cui impazzire. Guadagna molto in compagnia.


LA PIANISTA


Film duro, freddo, tormentato. Erika Kohut è una pianista con una madre atrocemente controllante. E' una donna severa che sarebbe in grado di far gelare il magma fissandolo. Ma invece di sfruttare questo suo superpotere, fa l'insegnante di pianoforte. Walter è un giovane pianista originale e promettente, con un carattere estroverso e gioviale, e innamorato del fascino austero di Erika. Sembrerebbe la premessa ideale per una splendida storia di amore, o almeno passione.

E invece no. E' un disastro di proporzioni epiche.
Erika è disturbata, ha una quantità sconcertante di perversioni estremamente elaborate di cui non potrebbe fare a meno, e non è in grado di avvicinarsi 'normalmente' al sesso. Walter è uno che queste cose non le capisce e non le desidera e non solo non sta al gioco, ma non capisce neanche le regole. Non aiuta il fatto che Erika tratti malissimo lui e tutto il resto del mondo, ma francamente la ragazza ha un'insegna al neon lampeggiante sopra la testa che dice SONO DISFUNZIONALE IN UN MODO MOLTO BRUTTO e non posso credere che Walter non l'abbia notata. Il veleno di Erika sembra diffondersi nel suo contesto in tutto il corso del film, man mano che rovina la relazione con la madre (già atroce) e col ragazzo, che parte con tutte le migliori intenzioni di questo mondo e arriva ad uno scompenso per l'incessante serie di abusi e provocazioni a cui lo sottopone l'arpia. Lei per certi tratti suscita empatia, essendo disturbata in modo molto molto palese, ma per il 90% del tempo come minimo vorresti prenderla a schiaffi. Che è un grande risultato per il film, perché ti fa capire benissimo il punto di vista di Walter, e quanto sia Erika a far sì che venga trattata male. In effetti nel corso del film passa da una posizione sadica a una masochistica, e visto che lo spettatore passa dal pensare "che stronza austera" a "che troia orribile, voglio prenderla a schiaffi", direi che Erika ha questo effetto (potremmo dire manipolatorio, ma in modo involontario) su chiunque. Devo dire che i personaggi sono molto realistici, e riesco benissimo ad immaginare l'esistenza di un personaggio come lei. Nel corso del film, è facile capire la sua ottica come quella del povero ragazzo. Comunque vorresti prendere a schiaffi anche lui, perché con tutto l'amore che dice di avere per lei tratta la sua perversione con la delicatezza di Jack lo squartatore. E' un film che ti fa venire tanta, tanta rabbia.
Una nota: non c'è alcuna scena di nudità, se non sbaglio, ma le scene di sesso sono molto numerose e decisamente molto esplicite. Non guardatelo con vostra madre, per favore.

IN CONCLUSIONE
Obiettivo: 5. L'obiettivo del film sembra essere il trascinare lo spettatore nello stesso vortice di perversione e odi che Erika tesse intorno a sé. Sotto questo punto di vista è fatto molto bene, ma nel suo essere sottile finisce per essere straordinariamente lento. Se qualcuno è particolarmente profano del tema si identificherà in Walter, il che probabilmente genererà tanta tanta rabbia, sia verso Erika che verso il film. Se qualcuno ha invece particolare dimestichezza, potrebbe risultare lento e noioso. In entrambi i casi il rischio è che semplicemente il pubblico spenga il film o cominci a resistere ad ogni suo tentativo di trascinare dentro il suo vortice, e il rifiuto del film va contro l'obiettivo di qualunque regista. Forse al cinema, dove è meno probabile andarsene/distrarsi ha più effetto, ma guardarlo in compagnia ne riduce la portata (anche se onestamente non sono sicuro che sia un film SOPPORTABILE a vederlo da soli). Quindi il suo obiettivo lo realizza molto bene, si, peccato che come obiettivo per un film non sia il massimo.
Originalità: 7. Il tema non è particolarmente originale, per quanto ben sviluppato, e il film punta più al realismo. Però è bello vedere una decostruzione della classica "regina dei ghiacci", l'insegnante austera sogno erotico di schiere di studenti. Molti punti bonus per la netta distinzione che il film fa tra fantasia e realtà, per cui non tutte le fantasie sessuali sono gradevoli quando realizzate. E' una morale che si nota raramente, visto che la nostra cultura ti impone di voler sempre realizzare ciò che desideri. E' una distinzione perduta ma, a mio parere, importante. Sono convinto che da psicologo, specie se mi specializzerò in psicologia della sessualità, avrò molti pazienti con conflitti su questi temi.
Fattore di riguardabilità: 3. E' un film che merita di essere riguardato, perché elaborato e sottile. Sono convinto che si noterebbero dinamiche nuove tra i personaggi. Tuttavia penso di non conoscere nessuno che si sottoporrebbe ad una simile tortura. Quanto a me, ho stentato persino ad aprirlo per riguardare le scene necessarie a questa recensione. E' un film, bisogna ammetterlo, fatto molto bene. Ma si fa odiare.
Evocatività: 9. In questo il film brilla. Le musiche sono presumibilmente evocative, ma non capendo nulla di musica classica (e sembrandomi quindi tutta uguale), taccio in proposito. Gli ambienti sono molto caratteristici, con una netta predilezione per il bianco e il nero, come i tasti del pianoforte (vedi locandina). Questa è una scelta assolutamente vincente, perché fa stagliare gli attori sullo sfondo - e gli attori sono PERFETTI. Isabelle Huppert (Erika) è fantastica, e quando è sullo schermo riesce ad esprimere *tutto* il suo personaggio, sia nelle scene in cui è forte sia in quelle in cui è vulnerabile. Lo stesso si può dire per Walter, che passa da gioviale a furioso in modo credibile e spettacolare. La mimica, la posizione dei loro corpi, gli sguardi - sono probabilmente la prima cosa che mi viene in mente ricordando il film. Anche un terzo personaggio, una bruttina che non fa una bella fine, rimane impressa. Perde un punto perché i dialoghi, ben fatti, non sono però memorabili - non ricordavo neanche il nome della protagonista.
TOTALE: 7 + 1/4 di punto trash = 7+. E' un film bello, tecnicamente molto ben realizzato. Gli attori sono eccezionali, gli ambienti ottimi - eppure non lo rivedrei per molto, molto tempo. La sceneggiatura risulta odiosa, pesante, lenta. Sono due ore che sembrano tre, e lasciano un'impressione così sgradevole da occultare i pregi. Non mi sento però di dargli meno di sette, perché le scene sono bellissime. La questione è che è un film BELLO, ma non un film GODIBILE... e temo che un voto debba riflettere entrambi questi aspetti, per quanto purtroppo finisca per non essere realmente rappresentativo. Un quarto di punto trash per certe scene che vanno contro il ritmo del film introducendo elementi di perversione troppo presto, facendo solo esclamare "EH?".



1 commenti:

misao ha detto...

la tipa attrice in questo film è MOLTO brava, da aggiungere!