Quale film scegliere?

Ok, ok, la scorsa domenica non ho commentato nulla, ma ho una scusa valida: avevo un ago in un occhio. O almeno credo. Non la tiro troppo per le lunghe, basti dire che ero sotto i ferri di un chirurgo sadico. E che male che mi ha fatto.
Il resto del tempo, quello che passo senza aghi negli occhi, lo sto passando a studiare, quindi già è tanto che sia riuscito a vedere i film per oggi (in realtà, gran parte del mio tempo libero lo passo a guardare i 4 cricetini che sono nati giovedì, per la gioia delle mie coinquiline che vorrebbero la casa derattizzata).
Anyway, parliamo di cose serie - oggi ho deciso di scrivere di due film su un tema che viene affrontato raramente, e che è sempre segno di originalità quando viene applicato!

Si sentiva il sarcasmo? Spero che si sentisse. Sto parlando dell'olocausto, tema di 10000 film che in un prossimo futuro saranno classificati come "fantasy"!
Ma per restringere il cerchio, entrambi questi filmz si rifanno ad una SCELTA tra chi salvare in quei tempi difficili - "quale dei due figli dovrei salvare?", si chiede Sophie. "Devo salvare l'intero ghetto o l'uomo che amo?" si chiede Davide.
Naturalmente è cattivo gusto commentare le loro scelte sofferte, ma 'cattivo gusto' è il sottotitolo di questo blog, quindi...

LA FINESTRA DI FRONTE

[Warning: lunga introduzione. Ah, e svelo finali]
I film, fatto poco noto, pur non essendo esseri viventi posseggono un orientamento sessuale. E' l'orientamento sessuale dei loro spettatori-tipo. La maggior parte dei film è etero, fatto particolarmente evidente nel genere romantico; si limitano a dividersi tra target-maschile e target-femminile. Alcuni sono etero di default, ma non lo manifestano (es. alcuni film di guerra), altri vanno deliberatamente in cerca di una scusa per affermarlo. Una larga fetta di film, soprattutto commedie di bassa lega, è omofoba - che è praticamente un orientamento sessuale, per la veemenza con cui viene praticata la condotta. Non ricordo di aver mai visto film a target bisessuale puro: la maggior parte si limita al bisessuale-ammicante, orientamento che pare prendere in considerazione solo le femmine (si, ho visto di recente la Duchessa. Non guardatelo. Guardate Ragazze Interrotte, se cercate qualcosa di quell'orientamento). Rarissimi i film trans, di cui ho visto solo Boys Don't Cry e qualcosa di Almodovar - penso che tendano ad essere catastrofici al botteghino.
Tuttavia, mentre film trans, bisex e lesbo sono rari come mosche bianche, i film gay ultimamente sono rari come mosche nere. Sul serio, a livello di marketing sembra esserci ultimamente molto interesse per gli omosessuali, probabilmente perché a forza di parlare di sé stanno uscendo, nell'immaginario, dalla spaventosa e misteriosa comunità queer. Poi, naturalmente, i film a tematica gay cercano sempre di buttarsi, in ogni caso, su gruppi di popolazione un po' più corposi (non ho visto Brokeback Mountain, ma da quello che mi è stato detto sembra avere target di prevalenza eterosessuale. Non commento neanche Intervista col Vampiro, rivolto a una certa sottocultura esclusivamente femminile che mi fa venire i brividi). In genere, comunque, il target è ristretto ad un gruppo solo ed evidente sin dalle prime scene, o dalle scene di nudo considerate 'accettabili'.

Naturalmente io adoro pensare alle strategie di marketing che stanno dietro alla realizzazione di un film, e in genere il suo 'orientamento sessuale', che poi è un orientamento politico, è la prima cosa che noto. Sono rimasto perplesso, quindi, quando non sono riuscito ad individuare il target de La Finestra di Fronte.
Ozpetek in effetti è strano - le Fate Ignoranti, pur essendo un film palesemente gay, comincia ad accennare timidamente ad una esplorazione a 360° dell'amore. Saturno Contro, cronologicamente successivo a questo, per quel poco che lo ricordo è imperscrutabile - ma ha altri temi. Il tema della Finestra di Fronte è invece proprio l'amore, o la passione, e non esita a mettere come protagonisti una storia d'amore etero (di tradimento) e una storia gay passata, sottolineando pacatamente le somiglianze più delle differenze. La presenza nel cast di Giovanna Mezzogiorno (strafiqa, che recita nei panni di una donna chiamata, in un impeto d'originalità, Giovanna) è carta moschicida per eterosessuali, il che aggiunge perplessità. Il film comunque se la gioca bene, senza stereotipi e moralismi da entrambe le parti, e i personaggi sono scritti tutti divinamente. A parte i bambini, ma i bambini non sono mai scritti bene.

Fatta questa lunga introduzione, che secondo me è comunque necessaria per inquadrare bene il film, ecco.. una seconda lunga introduzione!

Ho particolare amore per le storie di "ricostruzione". Sono quei racconti, quei film in cui invece di vedere la storia che si svolge, seguiamo le indagini X tempo dopo ripercorrendo le tracce lasciate dai protagonisti. Nei film funziona particolarmente bene perché i buchi nella storia, che sono inevitabili data la breve durata, diventano "frammenti perduti" ed evocano malinconia. Una storia d'amore - come quella tra Davide&Simone - rivissuta 50 anni dopo è depurata da tutte le banalità e tutti gli imbarazzi. E' evidente confrontandola con la storia di Giovanna&Lorenzo, con tira e molla, silenzi, dubbi e frasi a sproposito - a PACCHI. Normalmente la storia-presente fa da 'cornice' e passa in secondo piano, o in alternativa la storia-passata fa da 'monito' ma non è centrale.
Nella Finestra di Fronte entrambe le storie sono vitali, e scorrono entrambe con un ritmo adeguato e risparmiandoci buona parte dei parallelismi scontati.
Il ritmo è bizzarro e meriterebbe una vivisezione - il film parte con una scena d'effetto (un omicidio!), poi si impantana mostrandoci le relazioni tra Giovanna&Marito e introducendoci al personaggio di Davide, ora invecchiato (100 punti per aver usato un personaggio gay VECCHIO, è rarissimo). Davide ha un Alzheimer che rivaleggia con i miei peggiori docenti, e non ricorda la sua storia, che ormai ha intrigato lo spettatore. Nel frattempo, Giovanna e Lorenzo si conoscono e cominciano a flirtare paurosamente, dimostrando che lo stalking paga, il che sposta il focus - sebbene Davide sia sempre al centro dell'attenzione, perché è grazie a lui che G&L sono in contatto.
E' a quel punto che esplodono entrambe le trame: Davide recupera la memoria e la sua storia viene ricostruita, quasi di colpo, e Giovanna, turbata, si butta tra le braccia di Lorenzo (e lui si butta tra le gambe di Giovanna), dandoci più tensione nel 'presente'. Grazie al sistema della doppia-trama, non c'è mai un attimo in cui il ritmo allenta. Unico personaggio di supporto è "la terribile turca" (Serra Yilmaz), un personaggio ricorrente di Ozpetek a cui mi sono affezionato, anche perché mi ricorda Ste :P, e aiuta a sostenere il ritmo con un volto familiare e collaudato. Naturalmente il triangolo amoroso del 'presente' sa molto più di già visto, ma i personaggi sono molto ben costruiti e riesce ad essere molto interessante. Quanto alla storia del 'passato', non tutto il melodramma che poteva fornire è stato spremuto, e SI è un bene, visto che rischiava di diventare una presenza troppo forte per una storia 'passata'.
Sono muy sorpreso da quanto poco sia calcata la mano sull'olocausto, tra l'altro - riesce in effetti ad essere un film piuttosto delicato, che si risparmia colpi facili (a parte nell'evidenziare alcuni cambiamenti nel personaggio di Giovanna, sottolineati in modo piuttosto amatoriale... inizio film: "voglio svegliare quel vecchio orribile!!!1!!11", metà film: "attenti, rischierete di svegliare quell'adorabile persona anziana!"... no comment). Glisso anche sulla dichiarazione d'amore di Lorenzo, in cui mancava solo "so dove vanno a scuola i tuoi bambini" e "sei bellissima quando ti fai la doccia", e quel cretino davvero non riesce a stare zitto!

IN CONCLUSIONE

Obiettivo: 9. Penso che gli sproloqui di cui sopra bastino a far capire perché consideri questo 9 meritato. Un film che riesce ad accogliere esperienze umane così distanti e a collegarle, pur rimanendo coinvolgente, è un'impresa.
Originalità: 8+. La storia passata è originale più che altro perché tocca temi scottanti. La storia presente è più sul banalotto. L'intreccio però funziona molto bene! Sostanzioso bonus al punteggio per aver mostrato che l'idea di Davide di salvare il ghetto non era del tutto altruistica, sostanzioso malus per l'inizio della lettera di metà film: "dopo di te il rosso non è più rosso, l'azzurro del cielo non è più azzurro, gli alberi non sono più verdi.." ...MI PRENDI IN GIRO? Assumo che sia un problema di cataratte, vista l'età (poi la lettera migliora e vince: "dopo di te devo cercare i colori dentro la nostalgia che ho di noi"... ecc ecc)
Stile: 10. Oltre i giochi di sguardi, perfetti, e i giochi di riflessi (la finestra di fronte si riflette sulla finestra di casa, sovraimpressa sul volto di Giovanna... una finestra appare dentro l'altra...), c'è tanto in cui questo film eccelle. Quando si tratta di rappresentare la memoria birichina di Davide, molte scene diventano improvvisamente surreali, con personaggi anni 50 che si mescolano a personaggi del 2000, e una stanza vuota che diventa una sala da ballo, e una donna ebrea che scappa dai nazisti in mezzo al traffico metropolitano, e un vecchio che è di nuovo giovane... riesce a tratteggiare il mondo interiore di un personaggio. Ci sono anche personaggi surreali - oltre la terribile turca, mi è rimasta impressa una damigella ebrea che fa da PR a una vera matrona. Altro punto d'eccellenza è la musica: il tema del film è "Gocce di Memoria" di Giorgia - non sarà arte, ma serve le immagini come meglio non si potrebbe fare. Sfido chiunque a guardare la scena pseudo-finale e non avere un misto di tensione e eccitazione.
Fattore di riguardbailità: 8? Di sicuro reggerebbe ad una seconda, anche terza, visione. Oltre non saprei se perda d'impatto o no, dovrei provare. Comunque, dura solo 1 h e 40 minuti, quindi dubito che una ri-visione faccia soffrire.

TOTALE: 9 1/2, da soli o in compagnia. Forse perché non partivo con nessuna aspettativa, forse perché di film gay o sull'olocausto ne ho visti fin troppi, mi aspettavo qualcosa di molto più banale e 'collaudato'. Anche dopo aver visto il nome di Ozzy ho dubitato: Saturno Contro mi aveva molto deluso. Ciò che più stupisce è il ritmo, impeccabile. E i personaggi, che riescono a scardinare anche qualche stereotipo. I chili e chili di stile non fanno che aiutare. Sono stato generoso col punteggio, ma è un tale piacere commentare un BEL film ITALIANO che penso sia dovuto. Absolutamente consigliato a chiunque, un film a mio parere senza punti deboli.

LA SCELTA DI SOPHIE

Naturalmente, per ogni film con un ritmo eccezionale, deve essercene uno girato da un bradipo paralitico. La Scelta di Sophie ha una mezz'ora molto interessante inframezzata da DUE ORE DI RIEMPITIVO. Per potere sopportare questo film ho 'spalmato' la sua visione lungo TRE GIORNI. Ma cominciamo dall'inizio...
Stingo, scrittore in erba, si trasferisce dal profondo sud in una casetta rosa a due piani. Fa la conoscenza con l'eccentrico coinquilino del piano di sopra, Nathan, e con la sua moglie polacca Sophie, una giovane Meryl Streep. Lui è intrigante, esuberante, e prende subito Stingo in simpatia (e per "subito" intendo "dopo averlo insultato pesantemente in un accesso d'ira"). Sophie è il lato più calmo nella coppia e, apparentemente, il meno interessante. Segue un'ora di film in cui viene giocato un po' il triangolo tra Nathan, Sophie e Stingo Biloba. Segue un'altra mezz'ora che segue i brevi flirt tra Stingo e una certa Leslie, che usa "fucking" al posto di ... al posto del contenuto delle sue battute, in realtà. Leslie passa un'infinità di tempo a dirci quanto le piaccia fottere e quanto la sua psicoanalisi l'abbia liberata sessualmente (orientamento di Wilhelm Reich - mi sa che devo studiarlo un po' di più). Poi, ovviamente, dopo una pomiciata afferma di "non essersi ancora liberata a livello fisico, ma solo verbale" e spedisce a casa Stingo, con dei testicoli gonfi come palloni da calcio. Incontra quindi Sophie e cominciano a fare il classico tipo di discorsi che si fanno quando si è eccitati e c'è tensione sessuale nell'aria.
Insomma, parlano di olocausto.

Inizia la parte sopportabile del film, in cui Sophie racconta la storia di come si sia salvata dal campo di concentramento. In realtà anche quella parte è atrocemente lenta, ma il confronto con il 'presente' la fa sembrare una frizzante commedia. Ovviamente non poteva durare: Nathan torna, ha un accesso di gelosia, si tuffa nella paranoia e ci regala un'altra mezz'ora di profondo tedio. Solo dopo quest'altra ordalia ci viene data la seconda parte della 'storia di Sophie', poi interrotta da qualcosa di abbastanza inutile. Solo alla fine ci viene data la famosa scena della "scelta", in cui Sophie, arrivata al campo di concentramento, deve scegliere chi tra i suoi due figli 'salvare'. La scena è potente, per quanto anche quella cominci piuttosto lentamente. Il problema è che una scena potente non può salvare un film eccitante come un attacco di narcolessia.

Un altro motivo per cui odio il film è Stingo: è un personaggio poco interessante, con una faccia da babbuino, zero presenza scenica e una caratterizzazione prevedibile (si innamora di Sophie? Maddai!). A rendere il personaggio peggiore sono i suoi atroci monologhi narrati, in cui con una voce da uomo vissuto parla dei suoi "anni della gioventù a Brooklyn" e del suo "voyage of discovery", che fanno sembrare il film come diretto da Dickens. Sophie e Nathan... sono personaggi interessanti, ma piuttosto statici, e si comportano entrambi in modo così stupido che vorresti strangolarli con del filo spinato.
Il vero dramma del film, comunque, è che muoiano tutti tranne Stingo. STINGO. L'unico che volevo vedere fatto a pezzi. Dove sono i serial killer, gli automobilisti sconsiderati e i carcinomi quando servono?!

IN CONCLUSIONE

Obiettivo: 6. Se l'obiettivo era colpire con la storia tragica di Sophie, riesce parzialmente perché è costantemente interrotta dall'irritante storia di Stingo. Se l'obiettivo era appassionare con la storia di Stingo... beh, perché parlare di olocausto? Se l'obiettivo era farci innamorare di Leslie, allora 10+.
Originalità: 8. Ho un semplice argomento per affermare che questo sia un film originale: se ce ne fossero altri come questo, l'industria cinematografica sarebbe in bancarotta.
Stile: 7. Nulla di degno di nota, ma lo stile è piuttosto ispirato. Le musiche malinconiche sottolineano bene la rottura di balle che è lo scorrere dei minuti, e i cambi di colore tra le scene-Stingo e le scene-olocausto ci avvisano di quando è arrivato il momento di prestare attenzione.
Fattore di riguardabilità: 2. Oddio, che piacere scrivere quel numero! Finalmente mi sono sfogato! Voglio dire, ci sono film lenti ma brevi, che potresti anche riguardare (ma anche no). Questo è un film lenterrimo della durata di DUE ORE E MEZZA. Con le NECESSARIE pause per bere caffè e adrenalina, diventa un film di circa due settimane. In effetti, se mai volessi riguardarlo dovrei prenotare le ferie in anticipo. Oppure attendere la pensione, ma non sono sicuro che lo finirei prima di MORIRE.

Totale: 4 da soli, probabilmente arriva a 6-7 in compagnia. Molto probabilmente risente del confronto con la Finestra di Fronte, ma ... ho trovato semplicemente doloroso guardare questo film, e non perché parla di olocausto. In effetti, le parti sull'olocausto erano le più sopportabili, perché almeno sapevi che alla fine morivano tutti.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

grazie di avermi dato della vecchia terribile turca, sei molto gentile.
ma cosa hai combinato scusa? esplicami "avevo un ago in un occhio" pliiis. cosa ti è successo?

Kai ha detto...

Mi sono operato le terribili bolle che erano spuntate... ricordi? Quindi in teoria, quando si sgonfierà, avrò l'occhio vagamente simile all'altro.

Comunque è una brava turca, sai! A parte il fatto che è terribile.

Unknown ha detto...

recensirai anche il film con Scamarcio (guarda che bravo, gli concedo anche la S maiuscola!) che hai visto stasera? ;P

Kai ha detto...

Gesù no... non avrei mai il coraggio di affiancargli un altro film.

Anonimo ha detto...

aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhh
hai visto un film con scamarcio... bleah.. schifo
schifo
schifo
schifo
zia, non ti riconosco più!!!!!

Kai ha detto...

Tecnicamente, ora Scamarcio è l' "attore" di cui ho visto più film (3msc, hvdt, italians, la meglio gioventù e colpo d'occhio).
Ha scalzato Gwyneth Paltrow.

Mi vergogno di me.