L'ignoranza è forza - qui ne abbiamo le prove!

Woohoo, centesimo post! Incredibile, e poi dicono che il computer non rovina la vita. E con oggi, il decimo post domenicale.
Ho scelto due film che sono, in realtà, adattamenti (poco famosi) di ROMANZI parecchio simili: 1984 e Fahrenheit 451. A parte la palese passione per i numeri alti, hanno in comune come ambientazione un futuro distopico e oppressivo.

1984

Ho un particolare amore per il romanzo 1984 - non è avvincente come un thriller e, anzi, in più punti raggiunge il livello di barbosaggine di un discorso alla nazione, però è un gioiello della letteratura. In effetti, più che un romanzo lo considero un *saggio* sulla repressione. O, in alternativa, un kit per la creazione di uno stato totalitario. C'è tutto, dai trucchetti più banali ai più raffinati, chili e chili di strategie per soggiogare le menti. Ora ci sono schiere di sociologi che ripetono più o meno le stese cose, fingendo di averle scoperte loro l'altroieri, ma le visioni di Orwell sono stampate da prima che gli stati totalitari cadessero.

1984 è anche uno dei libri più citati al mondo, praticamente è una carta jolly con cui si può vincere qualunque discussione sulla politica. L'ho trovato citato persino in Red Alert (1), un imbarazzante gioco del '95 in cui i sovietici hanno torrette sparafulmini e gli alleati macchine per il teletrasporto, e Einstein è tornato indietro nel tempo per UCCIDERE HITLER - sorprendentemente, l'EA Games non ha optato per la saggia scelta di negare l'esistenza del gioco ma è arrivata fino al 3, che sto scaricando, in cui i sovietici hanno orsi da battaglia e gli alleati hanno delfini che attaccano con gli ultrasuoni. Non so quale sia il ruolo di Einstein in tutto questo.

1984 ha anche un valore affettivo, perché è il primo libro che abbia letto in lingua originale. Era per scuola e io, contento che mio padre l'avesse già in inglese, sono partito a leggere spedito, incurante del fatto che capivo il 15% delle parole. Quando ho capito che avremmo dovuto comprare una versione ridotta, era troppo tardi.

...ma veniamo a parlare del film. E' un film del 1984 (!), quindi non recentissimo, e presenta una realtà alternativa sospettosamente simile al comunismo, ma decisamente meno che nel libro originale (i membri del partito evitano di chiamarsi "comrade" l'un l'altro, ad esempio). Le ambientazioni sono cupe, tristi, opprimenti, e dall'inizio alla fine è una escalation di miseria e tormento. E' pieno di scene parecchio crude, tra cui includerei le frequenti scene di nudo, visto che gli attori sembrano essere stati selezionati dopo intensi provini in slum industriali, con tanto di corso breve per perfezionare la loro tosse catarrosa. In effetti, dopo aver visto la parte che dovrebbe farci comprendere l'insana passione tra Winston e Julia, ho ordinato una cintura di castità in titanio. Corpi malaticci, giallastri che si avvinghiano su letti polverosi e ricchi d'insetti. Bleah. Non ho mai apprezzato tanto il casting hollywoodiano.

Veniamo al cuore dell'analisi: è una buona transizione da libro a film? Ma cos'è che rende buona una conversione di questo tipo? Tre fattori a mio parere: la fedeltà all'opera originale, la comprensibilità a chi non ha letto il libro, il valore aggiunto/perduto per chi l'ha letto.
Il film è assolutamente fedele, arrivando ad utilizzare parola-per-parola le frasi più celebri. Naturalmente molte cose non possono passare nel film, come le diecimila noiopagine del libro di Goldstein, ma un bel po' di dettagli riescono a filtrare entrando a far parte del sottofondo. Per la maggior parte del film gli schermi ci informano su eventi di cui, nel libro, ci parlava Winston.
Il che si collega alla seconda domanda: quanto è accessibile a chi non ha letto il libro? Non molto. Fin dai primi minuti ci vengono dati milioni di informazioni, ma nessuna diretta, come "Airstrip One è l'Inghilterra" o "il Grande Fratello è il capo di Oceania". Bisogna inferire qualsiasi cosa, un lavoro duro e incerto. Il film è ugualmente godibile, ma qualche piccolo trucchetto per inserire di più lo spettatore 'nel mondo' sarebbe stato utile.
Certo, chi ha già letto il libro non ha bisogno di introduzioni e sarebbero inutili minuti extra. Anche se mi chiedo perché mai chi ha letto il libro dovrebbe vedere il film - a parte le immagini, non aggiunge nulla e il libro è sufficientemente dettagliato, e crudo, da fornire carburante per l'immaginazione (e per la paranoia) in abbondanza. Mi è poco chiaro in cosa l'autore pensi di arricchire. Tra l'altro, ci sono delle ottime aggiunte all'ambientazione (il simbolo dell'INGSOC, il saluto speciale, i cori) ma per quanto originali non arrivano a dare un 'sapore distintivo' ad Oceania, che appare ancora una allegoria palese del comunismo (o del nazismo ma, a mio parere, ricorda più l'URSS). Considerato che è ambientato in un futuro lontano almeno 40 anni, ci si potrebbe davvero sbizzarrire con la tecnologia, a partire dai megaschermi (che sono in bianco e nero... anzi, per l'esattezza, in marrone e nero, per motivi a me misteriosi). Personalmente, ma forse non sono in compagnia, ho sempre immaginato il simbolismo del partito come molto colorato, in opposizione alla miseria fattuale in cui vivono i protagonisti. Dopotutto si chiama propaganda...

IN CONCLUSIONE

Obiettivo: 7. E' una trasposizione da libro a film e nulla di più. Si fa guardare, sia da chi ha già letto il libro sia da chi non l'ha letto, ma non è una esperienza eccezionale in nessuno dei due casi.
Originalità: NC. Non è un'opera nuova, è un rifacimento di una famosissima opera che, all'epoca in cui è uscita, era molto originale, e che ha ispirato decine di scopiazzature più o meno gradevoli (mai visto Equilibrium?)
Stile: 8. Molto livido. Le musiche non sono nulla di rimarchevole, ma fanno il loro porco lavoro. L'aspetto è consistente in tutto il film (sporco, grigio, ruvido) e alcuni elementi sono stati timidamente aggiunti rispetto al libro, e non sono male.
Fattore di riguardabilità: 6. Considerato che guardarlo è già rivedere una storia già conosciuta, non c'è molta motivazione per dedicarsi ad una seconda visione. Tuttavia, dura poco (1h 45') e non ha un ritmo particolarmente pesante, quindi..

TOTALE: 6 da soli, 7 in compagnia. Mi ha lasciato parecchio indifferente, che è un peccato visto il capolavoro che fa da base. Ma allo stesso tempo non ho critiche da muovere per cui sconsigliarlo (a parte la bellezza del cast, che rivaleggia con quella dell'herpes zoster). Quindi... meh. Medio.


Fahrenheit 451

Oh no, un altro film di Truffaut. Mi chiedo perché, nonostante il mio odio per i film datati, mi ostini a non guardare la data prima di decidere di guardarli. Fahrenheit è del '66, ed è il primo film a colori di Truff. Oh wow.
A differenza di 1984, sebbene abbia letto il libro mi ricordo a malapena il titolo, oltre al fatto che non mi aveva mosso granché. Guardando il film qualcosa è tornato alla memoria, ma non molto.

La trama: in un futuro distopico (!) i pompieri bruciano libri in modo da favorire l'ignoranza nella popolazione. Montag, uno di loro, comincia incuriosito a leggerne qualcuno prima di bruciarlo e, rapito dalla loro bellezza, diventa un avido lettore finché non viene scoperto... e fugge.
Mi ricordo che il libro, e di conseguenza anche il film, aveva un difetto sostanziale: o amavi i libri, e per amarli intendo che li leggevi come minimo sotto la doccia, o alcune scene risultavano molto, ma molto, ma molto esagerate. Faccio un esempio tratto dal film: non contesto che qualcuno preferisca morire insieme ai suoi libri, onestamente. La gente è così strana che probabilmente c'è chi morirebbe al posto delle sue Bratz. Ma in una scena Montag, esasperato, legge un libro di fronte alle amiche oche di sua moglie (che, in accordo alla legge, non hanno mai letto un rigo) e le commuove fino alle lacrime.
Questa scena è scritta da qualcuno che ama i libri *troppo*. E che non ha mai parlato, nella sua vita, con qualcuno che non sia un accanito lettore. Notizia flash: al 90% della gente non frega proprio un cazzo dei libri, e leggere loro un estratto provocherà reazioni emotive quali profondi sbadigli e sguardi furtivi all'orologio. Mai, in nessuna circostanza, potrai commuovere qualcuno alle lacrime con una lettura non-ispirata di un brano casuale, scelto arbitrariamente. A meno che non siano lacrime di noia, e in effetti conosco qualche libro in grado di farti piangere tramite la pura forza del suo tedio.

Verso la fine del film Montag giunge in un villaggio i cui abitanti 'sono' libri, nel senso che hanno memorizzato il loro libro preferito e sono in grado di recitarlo, parola per parola. A parte il concetto piuttosto ridicolo (le ballate hanno un ritmo per un motivo: l'uomo ha memoria molto scarsa), sorgono degli interrogativi. Cosa succede quando qualcuno muore? Il film si arrampica sugli specchi mostrandoci un uomo che, sul letto di morte, recita a suo nipote - che non sarà arrivato a due cifre di età - un libro di Stevenson. E il bimbo LO MEMORIZZA. Ok, questo è assolutamente impossibile. Ma riflettiamo ancora: cosa succede se qualcuno muore all'improvviso? O se non ha eredi? O se i suoi eredi non amano quanto lui AMORE 14 o se preferiscono i videogiochi? Cosa succede se l'uomo che ha memorizzato Guerra e Pace comincia a soffrire di Alzheimer? Chi si accorge se l'uomo che ha memorizzato l'Ulisse di Joyce comincia a inventare per riempire i buchi? Tanto per essere puntigliosi, chi mai ACCETTEREBBE di memorizzare l'Ulisse di Joyce?

Non è l'unico punto nel film in cui ti chiedi se l'autore di Fahrenheit 451 non fosse segretamente pre-pubere, perché parla di libri con l'entusiasmo e il distacco dalla realtà di chi ha appena finito di leggere il suo primo libro senza figure. Non ho nulla in contrario con l'amore per la lettura, ma preferisco l'amore per la verosimiglianza. Ho letto temini delle elementari più moderati nelle loro affermazioni. Ho letto manifesti pubblicitari di librerie che promuovevano la lettura in modo meno parziale. E, tra l'altro, quale iper-amante di libri va a vedere l'ADATTAMENTO CINEMATOGRAFICO di un romanzo che parla della scrittura come della cosa più meravigliosa assai e insostituibile della storia dell'umanità tutta?

IN CONCLUSIONE

Obiettivo: 3. Si, alcune frasi ti fanno capire l'amore per i libri, e gli aspetti positivi della lettura. Il che mi fa riflettere: perché sto guardando un film? Se hai questo intenso feticismo per la carta stampata, perché mai dovresti trasportarla su pellicola? Misteri della vita, e di Truffaut.
Originalità: 8. Tecnicamente, è un film così sbagliato che non può non essere originale. C'è un motivo se dal '66 a ora non ne sono stati fatti di simili. Comunque, per quel poco che mi ricordo si discosta un po' dal libro, abbastanza da essere un'opera distinguibile (a differenza di 1984)
Stile: 8. Il film, sorprendentemente, ha uno stile suo proprio molto consistente: in qualsiasi inquadratura, in qualunque momento del film, ci sono così tanti elementi personalizzati da riempire un castello di kistchume. Rubinetti a forma di pesce? Ci sono. Cassette della posta con sopra sirene? Ci sono. Megaschermi su cui ragazze sorridenti ti informano su come meglio assestare calci sulle balle? CI SONO.
Fattore di riguardabilità: 6. Il film è sostanzialmente inutile, ma è ricco di dettagli che si rischiano di perdere.

TOTALE: 5 da soli, 10 in compagnia. Rimpiango di non averlo visto con qualcuno a fianco. C'è così TANTO da commentare con cattiveria che non saprei da dove iniziare. Anzi, lo so: c'è un'attrice che fa due personaggi. Montag non si trattiene da commentare: "assomigli alquanto a mia moglie" - non so come abbia fatto a dirlo senza scoppiare a ridere. Io ho riso.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

1984 ce lo aveva fatto una prof in inglese. paranoia pura. ma dev'essere comunque bellissimo perchè è il mio anno di nascita... no aspetta.... forse era il 1084 il mio anno di nascita... non ricordo, l'alzheimer incombe...

Unknown ha detto...

Einstein sarà il capo dei delfini! XD
Comunque mi ricordo quando hai letto la versione integrale e sei venuto a scoprire qualche giorno prima della verifica che tutti gli altri avevano la versione per parastudenti!

Kai ha detto...

Già :| Che poi posso fare il figo quanto voglio, dicendo che l'ho letto in lingua originale, fatto sta che ero convinto che Winston morisse. L'ho anche scritto nel compito!

Unknown ha detto...

è vero!! infatti la Milla ti aveva corretto, stupita, ma sempre col suo solito englishness!

Lukus ha detto...

Argh... kay... non osare offendermi Fahrenheit 451 e il mitico Bradbury \\_//