Un paio di [inserire epiteti sgradevoli]

Good, good, settimana scorsa non ho commentato nulla ma, hey, è Natale! Cioè, lo era. Ora non lo è più. Grazie al cielo.

Ma parlando di cose serie! Qualche giorno fa ho visto un film che era in coda da tempo: Il Divo, la spettacolare vita di Giulio Andreotti. Impossibile non tracciare un parallelismo con l'ALTRO grande film con protagonista un politico di dubbia fama.. Il Caimano. Ma dove uno è una drammatizzazione di fatti, l'altro è una commedia che ricalca molto meno una figura reale...

IL DIVO

Giulio Andreotti è una di quelle persone che cambiano significato con le generazioni. Io ho 20 anni, e per me è una mummia con una grande fama, ma a cui non penso molto più di quanto pensi a Tutankhamen. Ma per la generazione dei nostri genitori, beh... loro sotto il regno di Tutankhamen hanno vissuto. Ed è possibile che, per quanto stia svanendo lentamente dall'esistenza, abbia inciso sulla loro vita ben più del signor B. Si parla di quarant'anni di carriera politica - abbastanza per raccogliere buona parte delle fasi della vita.
Inoltre Andreotti è un personaggio - più del signor B, probabilmente, o quantomeno in lui la cosa sembra meno artificiale. La gobba, di sicuro, è al 100% naturale, così come le orecchie che lo fanno sembrare il fratello ricco di Yoda. Quanto al carattere sornione e alle espressioni criptiche... beh, sono forse necessari per tenere stretti quarant'anni i frammenti di un paese come il nostro. E può darsi che Andreotti ne abbia creati altri, di cocci. Di sicuro il suo governo mi è sempre stato dipinto come di ombre più che di luci.
Ma il genio del film sta nel rimanere sul filo dell'ambiguità, e mi chiedo se lo sceneggiatore non si sia sentito un po' 'complice' di Andreotti nello scriverlo visto che la sua opera, nella sua costruzione, somiglia davvero tanto a ciò che rappresenta. Sarebbe stato facilissimo fare un film dozzinale, che accusasse Andreotti di tutto l'accusabile e lo mostrasse come l'uomo che muove i fili. Molto più difficile è imitarlo restando ambiguo esattamente come lui. Quello mostrato nel film non è neanche Andreotti, probabilmente, ma una sua drammatizzazione (NON caricatura!). Per una volta, il ritratto dell'uomo sta nella forma e non nel contenuto. Una forma sottile, studiata nei tempi, e perfettamente sorniona. In una scena che secondo me E' il film, Andreotti strappa di colpo una pagina da un libro. E' un giallo. "Stava per rivelare l'assassino - informa il suo vicino di banco - io non lo voglio mai sapere". Anche a questo film manca quella pagina, e penso che sia assolutamente un bene.

Considero l'inizio semplicemente geniale (togliendo il piccolo 'glossario della politica italiana', che spiega termini come "loggia p2" e "democrazia cristiana" sommergendo inutilmente lo spettatore di nomi), e voglio riportare la prima scena.
Buio, si vede appena una silhouette (gobba) con aghi che spiccano dalla testa, come una curiosa cavia umana. Niente musica, solo la voce dell'uomo, lenta e con una sfumatura di divertimento così sottile da farti dubitare ci sia davvero.
"Lei ha sei mesi di vita, mi disse l'ufficiale medico alla visita di leva. Anni dopo lo cercai, volevo fargli sapere che ero sopravvissuto, ma era morto lui. E' andata sempre così: mi pronosticavano la fine, io sopravvivevo, sono morti loro. In compenso per tutta la vita ho combattuto contro atroci mal di testa. Ora sto provando questo rimedio cinese, ma ho provato DI TUTTO. A suo tempo l'optalidon accese molte speranze. Ne spedii un flacone pure ad un giornalista, Mino Pecorelli. Anche lui è morto".

Per quanto mi trovi contrario alle biografie di persone ancora in vita, alla luce di queste parole appoggio la scelta del regista: meglio non attendere la morte di Andreotti. Rischia di finire male.
Con queste parole si comincia a tracciare, nel film, il ritratto di un eroe semi-leggendario. Il Divo, l'uomo con mille soprannomi e altrettanti anni al potere, da cui nulla trapela e a cui nulla sfugge, devoto peccatore. Ero troppo giovane per vedere Andreotti negli anni di gloria, ma dubito onestamente fosse così, mi sembra più realistico Batman. La drammatizzazione serve bene al film, tuttavia: ti tiene incollato allo schermo, ti fa rimbalzare in testa domande. Chi è costui? Qual è il suo segreto?
Il film racconta il declino, la fine del suo impero. Ma lui no, lui non sembra crollare: di fronte a infinite prove, infiniti processi, la sua espressione rimane una. Quella di un uomo che ha pienamente controllo di sé, forse in eccesso (o quella di un'iguana - a seconda delle interpretazioni).

Voglio essere brevissimo, che mi sto già dilungando: questo film ha un difetto eccezionale. Dall'inizio alla fine, ti sommerge di nomi e date e eventi. Sono particolarmente ignorante in politica, questo lo riconosco. Ma come potrebbe sperare mai di raggiungere un pubblico internazionale?
E' un film che meriterebbe, al di là della figura di Andreotti. Come ho già detto qua non viene 'interpretato' il Divo Giulio, ma mitizzato. Funzionerebbe anche dove Andreotti non esiste (Eden?). Se non fosse per le MIRIADI di personaggi che gli ruotano intorno.. nomi che non ho mai sentito, o non ho mai collegato a una faccia, con pochissime eccezioni. E io comunque vivo in Italia. Questo film si è INUTILMENTE auto-limitato al solo suolo nostrano, per uno straniero sarebbe incomprensibile. Il piccolo 'glossario' di incipit è fatto per chi già sa. Chi come me è sperduto in mare di ignoranza, annega tra le onde di fatti storici. Penso che avrebbe potuto fare molto, molto di più per venire incontro allo spettatore. Come devo interpretare la frase "lasci stare De Gasperi!"? Chi è il "tanto vituperato Ciarrapico"? E Sindona? Ma soprattutto, quanta ignoranza sto dimostrando? Domande senza risposta... almeno nel film.

IN CONCLUSIONE

Obiettivo: 7. E' un film bello. E' curato, ha dialoghi eccezionali e ottimi attori. E' anche inutilmente incomprensibile. Riesce divinamente nel rimanere ambiguo (da dieci), ma rovina tutto restringendo il suo pubblico alla sola gente informata della politica italiana. Lasciate che lo dica: noialtri siamo la maggioranza. Non dico di fare film per gente becera, ma almeno venirci un po' incontro...
Originalità: 8. Ci sono stati tanti e tanti film sui 'grandi misteri' dell'Italia (mi balza in mente Piazza delle Cinque Lune - probabilmente il mio unico appiglio per capire questo film). Pochi così arditi e, soprattutto, così vicini al presente. Soprattutto perché il Divo è ancora vivo... e, per la cronaca, ha definito il film una "mascalzonata". Ha poi ritirato quello che ha detto, scusandosi col regista. Qualcun altro avrebbe dichiarato "non ho mai detto questo!", ma non tutti si credono Houdini..
Fattore di riguardabilità: 8. Magari rivederlo aiuterebbe a dare un senso alle cose... non so. Comunque è scorrevole, e l'Onnipresente aiuta a far passare la sua notevole durata (1h 52').
Evocatività: 10. Questo non glielo voglio dare per le immagini, nulla di speciale, né per le musiche, originali ma non eccezionali. Questo 10 viene tutto dai dialoghi. Qualunque frase, QUALUNQUE, Yoda dica nel film può essere estrapolata dal contesto ed utilizzata come battuta o aforisma. Buona parte, peraltro, sono autentiche.

Totale: 7 1/2 da soli, 7 1/2 in compagnia, 9 in compagnia di wikipedia (il che porta la durata del film a circa tre settimane, suppongo). Un film che poteva essere bellissimo... un peccato davvero.


IL CAIMANO

A dispetto della pubblicità che lo dava come il "film su Berlusconi", il signor B ha una parte molto molto piccola. La trama in poche parole: una giovane sceneggiatrice esordiente, Teresa, dà un regista di Z-movies, Bruno, la sceneggiatura di un film - Il Caimano - sul signor B, di cui alla fine sarà girata solo l'ultima scena (ma ne vediamo altre!). Motivazione: nessuno vuole finanziarlo. Il 90% del tempo il film parla del matrimonio di Bruno, in cui il signor B non è fortunatamente implicato.
Premessa doverosa: io ODIO buona parte dei film italiani. Sembra che sia una specie di tradizione nostrana creare personaggi, soprattutto maschi quarantenni, che suscitano simpatia tramite l'essere patetici. Non posso fare a meno di chiedermi il perché. Voglio dire, tutti preferiscono Paperino a Gastone, ma Paperino non passa il tempo a portare lentamente e inesorabilmente alla fine il suo matrimonio o ad alienare la relazione coi suoi figli (probabilmente perché nel mondo Disney sono abolite le parentele di primo grado - un'ottima soluzione, dico io).
Non so se voglio strangolare il protagonista del film perché empatizzo con lui e mi fa male vedergli fare cazzate o perché NON empatizzo con lui e continuo a pensare "questa trama si regge sul fatto che il protagonista è un coglione". Propendo per la seconda, a giudicare dal bruciante odio dentro di me.
Sono stufo di vedere il quarantenne con la crisi di mezza età, incapace di staccarsi dalla moglie, imbranato coi figli e fallimentare a lavoro. L'abbiamo capito ormai. L'uomo moderno è pieno di difetti. Non c'è bisogno di altri ed altri film per mettercelo in testa... state solo dando materiale alle femministe. O forse cercate di scusarvi? Non lo so. Ma io guardo il protagonista e non trovo una, neanche una caratteristica positiva che lo redima. E' inopportuno, prono ad attacchi d'ira, incapace di qualunque forma di diplomazia, di mentalità chiusa, sovrappeso, zerbino della moglie, codardo, bugiardo, basso, privo di gusto, imbarazzante - TANTISSIMO, paranoico, squattrinato e ... ok, le storie che racconta ai figli sono affascinanti (vedi sotto), ma mi sembra un po' poco alla luce di tutto il resto. E sta anche perdendo i capelli.
Se pensate che a nessuno piacciano i personaggi al 100% perfetti, vi sbagliate. Basta guardare la fama di Legolas! Ma è vero che a una certa fetta della popolazione, cui io appartengo, piacciono personaggi con dei difetti, anche evidenti. Questo non vuol dire che un film su un barbone stupido e antipatico verrà acclamato. I personaggi al 100% negativi non piacciono a nessuno davvero. Non mi interessa se siano personaggi realistici (cosa di cui dubito, l'evoluzione sarà servita a qualcosa)... ma se guardo il protagonista e penso "non sarebbe in grado di bere latte dalla tazza", non prevedo molto affetto da parte mia nei suoi confronti. Tanto valeva mettere Legolas.

Anyway, il film non è COSI' male come il mio sfogo lo dipinge. Le scene (immaginate o meno) con il signor B. sono molto interessanti, e il signor B. in persona è interpretato da ben tre attori, tra cui lo stesso Nanni. Ancora più geniali sono le scene con Aidra, una specie di Chuck Norris al femminile inventata da Bruno. In una uccide un critico culinario a colpi di aragosta. Nella prima scena del film, che fa poi parte di "Cataratte", uno z-movie di Bruno, trafigge un fervente comunista con una bandiera di Mao.
Altri spruzzi di genialità appaiono nella filmografia di Bruno: una marea di titoli fetish ("stivaloni porcelloni", "i piedi di Laura", "La poliziotta con i tacchi a spillo") e una marea di titoli bizzarri, tra cui il mio - ovviamente - preferito: "Maciste contro Freud". Heh, inutile chiedersi come sia finito quell'epico scontro. Quanti utilizzi splendidamente metaforici ha quella clava!

La scena finale - il signor B che, grazie alla sua popolarità, incita una rivoluzione contro la magistratura - è bellissima, inquietante e pericolosamente vicina al vero.

IN CONCLUSIONE

Obiettivo: boh. Facciamo 6. Qual era l'obiettivo? Un film pubblicizzato tanto per il suo contenuto politico, ha poi di politico pochissimo. La scena finale è l'unico messaggio 'politico' vero e proprio. Il signor B è dipinto come deliziosamente maniacale, e si riempie la bocca di ottimismo e grandiosità. E' una esagerazione alquanto vicina alla realtà. L'obiettivo di commuovere con la storia di un uomo comune è caduta completamente nel vuoto, con me.
Originalità: 7. Fare un film che parla di un film non è un'idea comune. Peccato tutto il resto sia un cumulo di cliché, peraltro solo italiani. Ma un punto bonus per la prima rappresentazione non stereotipata di una coppia lesbica, e per il comportamento dei bambini.. molto realistico, e anche questo è raro.
Fattore di riguardabilità: 5. Troppo lento, merita di essere rivisto unicamente per le scene col signor B. e con Aidra. Non abbastanza per giustificare una seconda visione (dura 1h e 40', e quelle scene collettivamente non raggiungono il 20% del film).
Evocatività: 6. Di nuovo, tolte le scene che non fanno parte della trama 'principale', potrei sostituirlo con tantissimi altri film e non me ne accorgerei.

Totale: 6 da soli, 8- in compagnia. Nonostante il massacro di cui sopra, penso che in compagnia guadagnerebbe, se non altro per la possibilità di sfogarsi insultando il protagonista in due. Penso anche che i voti si siano parecchio abbassati perché sono un po' schizzato in questi giorni, e non ho molta voglia di empatizzare con crisi di mezz'età varie. Ma non credo che, anche nei miei giorni migliori, mi piaccia guardare film su quarantenni infelici.
Sapete che film avrei apprezzato molto di più? Il Caimano, quello vero, quello su Berlusconi di cui questo film parla. In alternativa, Maciste contro Freud.

Chiuso.

4 commenti:

Unknown ha detto...

le tue recensioni sono sicuramente le migliori in circolazione!! anche perchè sono delle Critiche con la C maiuscola!
Però mi domando come va il resto della tua vita... non è successo niente di così assurdo che meriti un post? Tipo, nuovi compagni di appartamento allucinanti o cerebrolesi, incontri con personaggi provenienti da StarTrek, nuove avventure familiari... Kakkio, mi ci facevo delle risate da cadere dalla sedia!

Kai ha detto...

Sostanzialmente non ho rapporti col mondo da prima delle vacanze... i miei coinq sono tornati oggi :\
Quindi niente "storie strane", se escludiamo Yunus che tenta di mangiare 500 grammi di pasta da solo (una scena a cui ho testimoniato).

Unknown ha detto...

non so chi sia sto yunus... però mangiarne piu di mezzo chilo non è così strano (almeno x me! sempre se occasionalmente...)

Kai ha detto...

Yunus è il nostro nuovo coinquilino turco.. il sostituto di Emilia, diciamo :P
Comunque per me 250 g è assolutamente il limite massimo. Penso che potrei morire mangiando di più.